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Uccise la compagna, manovale canicattinese muore in carcere: aperta un’inchiesta

La Procura di Palermo ha aperto un’inchiesta sulla morte di Paolo Cugno, il manovale canicattinese condannato per avere ucciso la compagna Laura Petrolito. Cugno, che si trovava detenuto nel carcere di Pagliarelli a Palermo, è stato visto uscire dalla cella barcollante e poi è crollato sul pavimento. Inutili i soccorsi da parte degli altri detenuti e del personale di polizia penitenziaria, per l’uomo non c’è stato più nulla da fare. Il pubblico ministero Claudio Camilleri ha disposto la nomina di un medico legale, l’incarico è avvenuto in mattinata, che dovrà eseguire l’autopsia sul cadavere del detenuto.

Nel mese di marzo Cugno era stato condannato in via definitiva dalla Corte di Cassazione alla pena di 30 anni di reclusione perché ritenuto responsabile dell’uccisione a coltellate la venticinquenne Laura Petrolito e di averne occultato i resti in un pozzo artesiano la sera del 17 marzo 2018.

In ultima istanza si era fatto assistere dal professore Carlo Taormina che aveva chiesto ai giudici della prima sezione di considerare l’incapacità dell’imputato di intendere e di volere e di contemplare l’attenuante della provocazione. Al contrario, è passata la linea sostenuta dal rappresentante della pubblica accusa e della parte civile costituita.

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