Ulitec, manca la coesistenza tra industria, sviluppo e sostenibilità ambientale
Le Recenti vicende giudiziarie legate all’area industriale siracusana, hanno rilanciato il problema della coesistenza tra l’industria, lo sviluppo del territorio e la sostenibilità ambientale. La Uiltec, in una nota diffusa poco fa, da sempre sostiene che può esistere un’industria sostenibile, senza intaccare la salute e la qualità dell’aria, come avviene nel resto dei paesi industriali.
“Non ci stiamo a scegliere tra salute e lavoro – affermano il Segretario nazionale Uiltec, Paolo Pirani( nella foto in alto) e il Segretario generale Sud Est Sicilia, Andrea Bottaro (nella foto sotto) – per cui ben vengano le indagini della Magistratura a tutela della salute dei cittadini, ma occorre fare chiarezza sullo stato dell’arte in merito alle tematiche ambientali delle aziende che insistono nel territorio siracusano. Non si può assistere ad atteggiamenti disfattisti e strumentali da parte della classe politica del territorio, che in questa vicenda ha grosse responsabilità, sia per la mancanza di controllo sia per la mancanza di indirizzo politico in merito all’area industriale siracusana.”
La Uiltec, attraverso le rlsa di fabbrica, non ha mai fatto venir meno il proprio contributo in tema di controllo e sollecitazioni al miglioramento ambientale, sia per i lavoratori all’interno delle fabbriche sia per le persone che stanno al di là dei perimetri aziendali. L’auspicio è che le aziende si adeguino alle prescrizioni previste, che tutti i soggetti interessati vengano coinvolti per creare una cabina di regia con il coinvolgimento politico istituzionale, che porti sviluppo e rilancio all’industria nel territorio, senza alcun impatto per quest’ultimo. Nel frattempo cresce la preoccupazione per le circa tremila famiglie che oggi vivono di lavoro nelle raffinerie Esso e Isab, che a valle di questa vicenda temono impatti sulla propria attività lavorativa.