Se te lo fossi perso

UNA BORSA DI STUDIO IN MEMORIA DI SARA CAMPANELLA, LA REGIONE APPROVA

Una borsa di studio da 10 mila euro sarà istituita dalla Regione Sicilia in memoria della studentessa Sara Campanella, vittima di femminicidio lo scorso 31 marzo, e sarà destinata a studentesse e studenti dell’università di Messina iscritti ai corsi di studio delle Professioni sanitarie.

La norma è contenuta nella manovra approvata ieri dalla giunta regionale per complessivi 49 milioni di euro che prevede interventi diretti ad alcuni settori strategici come la sanità, il sostegno dell’export, l’emergenza idrica e la realizzazione di infrastrutture necessarie per il ciclo dei rifiuti.

Intanto sul fronte delle indagini gli investigatori sono ancora alla ricerca dell’arma con cui è stata uccisa la giovane laureanda di Misilmeri.

Il coltellino ritrovato una settimana fa nella zona in cui è avvenuto l’omicidio non sarebbe infatti l’arma utilizzata dallo studente netino Stefano Argentino, in carcere dopo aver ammesso il delitto. La lama non presenterebbe tracce di sangue così come trapelato dalle analisi effettuate dagli investigatori. 

Il 26enne, com’è noto, durante l’interrogatorio di garanzia, non ha fornito alcuna spiegazione sulle modalità dell’omicidio. L’autopsia sul corpo della ragazza ha evidenziato cinque lesioni da taglio tra collo e schiena.

Rimane inoltre ancora al vaglio la posizione della madre che per bocca dei suoi legali avrebbe giustificato la propria decisione di ricoverare Stefano, che al telefono minacciava di suicidarsi, nel B&B gestito dalla famiglia a Noto quando ancora non era venuta a conoscenza dell’accaduto. Una manovra interpretata sin dai primi istanti come protettiva nei confronti del giovane e che la donna avrebbe attuato per non coinvolgere l’altro figlio nella tragedia.

È stato già precisato però che la madre non verrà indagata per favoreggiamento dalla Procura di Messina, in quanto parente molto vicino al detenuto.

Infine, oggi, Il nuovo legale incaricato dalla famiglia dovrebbe incontrare per la prima volta in carcere Stefano Argentino e valutare la sua posizione sui vari addebiti contestati, tra cui quello della crudeltà.

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