Se te lo fossi perso

Viale Montedoro, scoperta lapide commemorativa del dottor Tullio Manca

“Un esempio di servizio verso gli alti e di amore per la propria professione”. Con queste parole, il sindaco, Francesco Italia, ha descritto la figura di Tullio Manca, cardiologo siracusano conosciuto anche fuori della Sicilia, morto 24 anni fa e a cui la Città ha voluto dedicare una lapide commemorativa che stamattina è stata scoperta. La targa è stata affissa al portone del palazzo di viale Montedoro nel quale il professionista aveva l’abitazione e lo studio.

Alla cerimonia ha partecipato la moglie, Maria Prazio, i sei figli – Enzo, Giuseppe, Lisetta, Romualdo, Livia e Marco – oltre a una piccola folla di parenti ed amici. La lapide è stata scoperta dal sindaco Italia e da Maria Prazio, mentre il figlio Enzo ha tracciato un breve ricordo riferendosi all’interesse del padre sia per le materie scientifiche che per quella umanistiche ed evidenziandone la forte fede religiosa. I tanti scritti di Tullio Manca sono stati raccolti in un libretto dal quale il figlio ha estrapolato e letto una riflessione sulla ricerca della felicità, che è vera solo quando si realizza in Cristo.

“Siamo qui – ha aggiunto il sindaco Italia – per ricordare un concittadino che si è distinto come cardiologo per la sua preparazione scientifica e per la capacità di dedicarsi agli altri. Lo facciamo perché è stato un grande siracusano e per affermare il valore educativo dell’esempio. Indicare modelli positivi ha senso per l’educazione delle nuove generazioni e per scoprire l’identità e la storia vera della nostra città”.

Tullio Manca era nato a Siracusa nel ’22 ed è morto all’età di ’73 anni. Fu allievo di Luigi Condorelli, uno dei fondatori della scuola cardiologica, e prestò la sua opera in tutta la Sicilia anche grazie ad un elettrocardiografo che utilizzava quando visitava a domicilio. Il 29 agosto del 1953 fu il primo medico ad assistere alla lacrimazione del quadro della Madonna nella casa della famiglia Jannuso in via degli Orti. Nel ’94, il settimanale Epoca lo inserì nella lista degli ottocento migliori medici italiani, settantesimo tra i cardiologi e undicesimo nel sud dell’Italia.

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