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Vicenda Sai 8, lungo esame in aula per Piero Amara

È durato a lungo l’esame dell’avvocato Piero Amara, protagonista dell’inchiesta passata alla storia come “Sistema Siracusa” e imputato per la vicenda relativa concorso in bancarotta fraudolenta nell’ambito del fallimento della Sai 8. Maglione blu e camicia bianca, Amara ha risposto a tutte le domande dei pubblici ministeri Andrea Palmieri e Marco Dragonetti, nell’ambito dell’udienza preliminare davanti al gup del tribunale aretuseo, Salvatore Palmeri.

Amara ha dato spiegazioni rispetto alle accuse avanzate dalla Procura sul quadro dei rapporti che il professionista aveva avuto con l’azienda che gestiva il servizio idrico in provincia. Ha escluso che Sai 8 possa avere pagato per la nomina del commissario dell’Ato idrico mentre ha spiegato per quale ragione abbia presentato quelle parcelle sia come consulenza sia in ragione dei servizi resi con la società che faceva capo a sé stesso e a quella del coimputato Attilio Toscano. Per la parte civile, le spiegazioni rese da Amara in aula avrebbero fatto emergere numerose contraddizioni mentre alcune deduzioni dell’imputato non sarebbero state molto convincenti. Ed è su questi dubbi che si riparte all’udienza del primo aprile quando Amara dovrà tornare davanti al gup per sottoporsi al controesame dei legali delle parti civili costituite. 

Poco dopo le 15, all’uscita dall’aula, Piero Amara si è trincerato dietro un laconico non comment. “E’ tutto secretato”, ha riferito al cronista, avviandosi poi per il corridoio del tribunale con il legale difensore al suo fianco con cui ha parlato per diversi minuti prima di lasciare a piedi il palazzo di giustizia di viale Santa Panagia.  

Il processo, come si ricorderà, è scaturito dalle indagini del nucleo di polizia economico e finanziaria della guardia di finanza siracusana, che ha accertato che l’avvocato Amara avrebbe riscosso dalla Sai 8, negli anni dal 2011 al 2013, compensi per un importo di un milione 371mila euro per 25 fatture; mentre l’avvocato Toscano, per le stesse annualità, a fronte dell’emissione di 32 fatture avrebbe riscosso compensi per un milione 185mila euro. Inoltre, attraverso altre due società distintamente riconducibili agli avvocati Amara e Toscano, venivano distratte ulteriori somme dal patrimonio Sai 8 per complessivi 729 mila euro, sempre a titolo di consulenza legale. 

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