Vicenda Unigroup: dissequestrati i beni di Roberto Cappuccio
Il tribunale di Catania ha disposto il dissequestro del patrimonio aziendale e familiare di Roberto Cappuccio, amministratore di Unigroup spa, società che si occupa della distribuzione alimentare. I beni in questione erano stati sequestrati dalla Procura di Messina il 3 maggio 2019 nell’ambito di un’inchiesta che riguardava l’azienda, iniziata il 6 luglio 2017.
Il tribunale, disattendendo le accuse avanzate da alcuni collaboratori di giustizia, ha dato sostanzialmente ragione ai legali difensori di Cappuccio, gli avvocati Antonino e Bruno Leone, Carmelo Peluso e Luigi Latino. L’amministratore dell’Unigroup era stato arrestato su disposizione della procura messinese a seguito della denuncia di un commerciante peloritano, debitore della cooperativa di acquisto Cic, della quale la Unigroup faceva parte, per un ammontare di 900mila euro. La vicenda si è conclusa con una sentenza di non doversi procedere essendo stato qualificato il fatto come esercizio arbitrario delle proprie ragioni, con l’esclusione dell’aggravante del metodo mafioso.
“Nonostante la complessa e lunga attività giudiziaria – affermano i legali di Cappuccio – l’azienda ha mantenuto la propria capacità lavorativa, senza alcun contraccolpo seppur con le limitazioni derivanti dal sequestro. Tirano un sospiro di sollievo gli ottantacinque dipendenti di Unigroup, il cui posto è stato messo seriamente a rischio dall’inchiesta giudiziaria”.