Noto, non piacciono i mattoni in cemento per Piano Alto
Passione Civile torna a scrivere ed intervenire sui lavori di ripavimentazione del Piano Alto. Argomento assai caro ai cittadini non solo per l’urgenza di un sito che si presentava in precarie condizioni ma anche per i risvolti storico-architettonici che le scelte operate hanno sollevato. Ultima in ordine di tempo, e che Passione Civile ha deciso di contestare attraverso una lettera aperta inviata al Sindaco di Noto, alla Soprintendenza di Siracusa, all’Unesco e a tutti i cittadini è quella dell’ipotesi di utilizzo di mattoni di cemento autobloccanti di colore rosso mattone. Di seguito la lettera integrale che spiega i motivi di questa presa di posizione ed anche una soluzione: “Cittadini, movimenti politico-culturali in questi ultimi mesi si sono impegnati perché gli interventi di pavimentazione del Piano Alto siano quanto più rispettosi della storia e dell’estetica della città e nello stesso tempo non arrechino troppo disagio ai cittadini e alla già stentata economia di quel quartiere storico di Noto. Comunicati stampa, documenti, raccolta di firme con autorevoli adesioni sono le azioni con le quali siamo riusciti a coinvolgere ampi strati della popolazione e a bloccare prima il taglio della piazza Mazzini poi l’asfaltatura delle strade. L’Amministrazione Comunale, costretta a rivedere il progetto che prevedeva l’asfalto, sta ipotizzando l’utilizzo di mattoni di cemento autobloccanti di colore rosso mattone, e questa soluzione è per noi un ennesimo scempio di fronte al quale non possiamo tacere. Non vogliamo correre il rischio di farci sbeffeggiare dagli studiosi di architettura e del paesaggio urbano di tutto il mondo per aver trasformato il Piano Alto in una cacofonia di colori e di materiali. Il nostro amore per la città ci impedisce di tacere, di girarci dall’altra parte, ci impone di fare una proposta di buon senso che possa salvare la tradizionale pavimentazione di Noto senza creare ulteriori disagi alla popolazione. Ricordiamo cosa ha scritto Stephen Tobriner nel firmare la petizione contro l’asfalto: “Carissimi firmatari, dalla mia prospettiva di storico dell’architettura che ha studiato Noto fin dagli anni ‘60, è importante considerare la città nella sua interezza e non in parti separate. La pavimentazione della strada principale del centro storico, Corso Vittorio Emanuele, dovrebbe regolare lo standard di tutta la città come dal 18°-19° secolo. Il Piano Alto è un quartiere cruciale che definisce Noto come un centro storico con importanti edifici monumentali ed edifici tipici (in inglese “vernacular”) del Settecento e del Ottocento. La lastra di pietra lavica è una parte dell’esperienza storica tanto quanto i bellissimi edifici della città. Attraversando Noto, le pietre permettono sia alle macchine di rallentare oppure, quando si cammina, fanno pensare a dove si mettono i piedi. Questa azione di percepire letteralmente il passato rende più consapevoli di esso. È anche questo vedere e sentire il passato urbano che rende Noto così speciale. Io credo che il passato fisico di Noto dovrebbe essere salvaguardato e prima che qualsiasi tipo di asfalto venga applicato sulle strade del Piano Alto la decisione dovrebbe essere considerata con estrema attenzione”.
a) di non intervenire sulla via Garibaldi, l’unica a non essere stata ancora interessata ai lavori;
b) con i soldi risparmiati dal mancato intervento in quella storica via, acquistare le lastre di pietra lavica per completare i lavori già iniziati nel resto del quartiere.