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Floridia, omicidio la Porta: inflitte quattro condanne

Sono stati condannati i quattro presunti autori dell’omicidio dell’operaio floridiano Nicola La Porta, di 45 anni, assassinato con oltre sette colpi di pistola la sera tra il 2 ed il 3 marzo dello scorso anno in una campagna a distanza di alcune centinaia di metri del cimitero di Floridia. Ieri sera, a conclusione della camera di consiglio al processo che si è celebrato con il rito abbreviato, il gup del tribunale, Andrea Migneco, ha inflitto la condanna a 20 anni di reclusione a carico del collaboratore di giustizia Osvaldo Lopes, principale accusato di quell’omicidio, mentre ha irrogato la condanna a 18 anni per l’altro collaboratore, Salvatore Mollica. Meno afflittive le condanne a carico di Giuseppe Genesio e di Leonardo Maggiore ai quali il giudice ha irrogato la pena di 12 anni e 8 mesi ciascuno.

E’ passata, in buona sostanza, la linea adottata dai pubblici ministeri Andrea Palmieri e Tommaso Pagano i quali avevano sollecitato al gup la condanna a 18 anni per Lopes e Maggiore, mentre avevano chiesto la condanna a 16 anni ciascuno per gli altri due imputati Genesio e Mollica. Nella valutazione delle condanne, i due pubblici ministeri avevano considerato le attenuanti generiche, equivalenti alle aggravanti ed anche il ricorso al rito alternativo che contempla la riduzione di un terzo della pena.

L’inchiesta sull’uccisione di La Porta è stata svolta sul campo dai carabinieri della Compagnia di Siracusa che avevano posto i riflettori su un traffico di droga a Floridia per poi scoprire che dietro l’omicidio dell’operaio floridiano vi sarebbe a vario titolo la responsabilità dei quattro imputati. Gli investigatori si sono avvalsi delle telecamere della videosorveglianza, installate alla periferia di Floridia, grazie alle quali hanno ricostruito la dinamica sulla costruzione dell’agguato e documentato la presenza della vettura con a bordo Lopes, Maggiore e Mollica, mentre in altre immagini si nota Genesio recarsi in moto a casa della vittima per accompagnarlo all’appuntamento con gli altri tre.

Da quanto scoperto dagli investigatori, il delitto sarebbe stato consumato dal ristoratore siracusano Lopes perché la vittima si era defilata rispetto alle ipotesi di avviare l’attività del traffico delle sostanze stupefacenti nel territorio floridiano oltre che nell’hinterland.

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