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31 anni fa l’uccisione del giornalista Giuseppe Fava

Il Gruppo siciliano dell’Unci, unione nazionale cronisti, ha ricordato oggi il sacrificio del giornalista Giuseppe Fava, ucciso per mano della mafia  con un minuto di silenzio e la deposizione di un omaggio floreale sulla lapide che ne ricorda l’uccisione, in via Fava a Catania.Una cerimonia in forma del tutto sobria per rispettare il recente lutto che ha colpito la famiglia Fava, con la recente scomparsa prematura di Elena, figlia del giornalista palazzolese.

La Sicilia ricorda quel giornalista scomodo, ucciso la sera del 5 gennaio di 31 anni fa, attinto da cinque proiettili calibro 7,65, sparati dal finestrino di una Renault. L’allora sindaco di Catania, Angelo Munzone smentì l’ipotesi di una pista mafiosa perché a suo dire la mafia a Catania non esisteva. Invece, le indagini e il successivo processo, stabilirono che ad uccidere Fava furono Nitto Santapaola e Aldo Ercolano, nella qualità di mandanti, e Marcello D’Agata, Francesco Giammuso e Vincenzo Santapaola come esecutori. A fare emergere la verità sul caso Fava, fu il collaboratore di giustizia Maurizio Avola, il quale disse che Fava era un giornalista incontrollabile.

Fava è stato ricordato lo scorso weekend nella sua Palazzolo, con la consegna di un premio per l’impegno nella lotta alla mafia e con un dibattito. Oggi, a Catania, altra cerimonia sul luogo della sua uccisione. Per l’occasione, il gruppo Unci ha consegnato il tesserino di cronista onorario al giornalista Riccardo Orioles, firma storica de “I Siciliani”, la rivista fondata e diretta da Pippo Fava.

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