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La Giustizia nel territorio siracusano: la relazione della Corte d’Appello

Il presidente della Corte d’Appello di Catania, Giuseppe Meliadò, nella lunga ed articolata relazione sull’Amministrazione della Giustizia nel periodo 1° luglio 2015 – 30 giugno 2016, illustra le criticità e i risultati. Ci siamo soffermati sui punti che interessano la provincia di Siracusa nelle sue articolate sfaccettature.

PROCURA DELLA REPUBBLICA DI SIRACUSA

Criminalità economica e pubblica amministrazione

Per quanto concerne i reati contro la pubblica amministrazione, vengono, fra gli altri, segnalati alcuni procedimenti che hanno riguardato il Comune di Siracusa e i Comuni di Melilli e Priolo, oltre alla Provincia Regionale Aretusea. Su denuncia di Italia Nostra, l’Ufficio della Procura ha chiesto ed ottenuto, nel febbraio dell’anno scorso, il sequestro del castello svevo di Augusta, per reati contro la p.a. e per danneggiamento di beni culturali nei confronti di amministratori e funzionari dirigenziali regionali. La denuncia è stata riscontrata dagli accertamenti del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Siracusa, delegato dall’autorità giudiziaria.

E’ stato evidenziato il principio secondo cui “la funzione di vigilanza e di tutela di un bene immobile di notevole importanza monumentale non afferisce al profilo di discrezionalità del proprietario, ma piuttosto a ben specifici obblighi giuridici di agire, che si traggono agevolmente dalla disciplina penale, da quella civile e infine da quella amministrativa che affida compiti e poteri alla pubblica amministrazione in virtù del fondamentale principio di rango costituzionale di tutela del patrimonio storico e artistico del paesaggio della nazione”.

Un numero cospicuo di reati riguarda il peculato, la corruzione, la concussione e la malversazione a danno dello Stato, rispettivamente attestati in 39,15, 2, 27 e 10, mentre erano stati 13,14,16 e 6 due anni fa e 7, 4, 24 e 6 nel periodo 2013/214.

Tutela dell’ambiente

Viene segnalato, fra l’altro, che sono stati riscontrati fenomeno di inquinamento dei pozzi e del sottosuolo, di inquinamento marino e atmosferico. E’stato costituito un gruppo di magistrati specializzati che sta conducendo approfondite indagini, ancora in corso.

Immigrazione clandestina e operazione Mare Nostrum

Nel 2015 sono sbarcati nelle coste siracusane 22.898 migranti (2699 minori di cui 1814 non accompagnati), in massima parte ad Augusta; nel 2016 19226 migranti (2584 minori, di cui 1775 non accompagnati).

Si tratta di un bilancio drammatico che rivela un fenomeno assolutamente inquietante.

Il flusso degli immigrati continua a provenire in parte dalla Libia ed in parte dalle coste turche e greche. Dalla Libia parte la maggior parte dei migranti ,a maggioranza sub sahariana, ma provenienti anche dal Corno d’Africa, dal Magreb e dall’Egitto, a bordo di gommoni e qualche volta con pescherecci e piccole barche. Gli scafisti sono per la maggior parte sub sahariani (gambiani, senegalesi e altri). Dalle coste turche e greche, invece, l’arrivo dei migranti è molto meno consistente e ha riguardato circa 300 persone (gruppi da 30 a 50 persone), in prevalenza siriani, iracheni, iraniani, curdi, che a bordo di barche a vela o piccoli cabinati, hanno raggiunto le coste della Sicilia orientale.

Gli scafisti sono principalmente ucraini. In entrambi i casi (gambiani e ucraini) si tratta di soggetti di soggetti particolarmente esperti nella pesca e nella navigazione. Un ulteriore elemento differenziale riguarda la sicurezza che i trafficanti di esseri umani garantiscono ai migranti che si imbarcano sulle coste turche e greche, con barche a vela sicure; mentre quelli che partono dalle coste libiche non hanno mai la certezza di superare il mare mediterraneo e raggiungere le coste siciliane per l’impiego di gommoni di costruzione artigianale e barche fatiscenti.

Si evidenzia, nella relazione del Procuratore, che nello scorso mese di giugno la Procura della Repubblica di Siracusa ha firmato un’intesa con il Comando Generale delle Capitanerie di Porto di Roma (MARICOGECAP) per uno scambio di informazioni e per la partecipazione diretta nei teatri operativi per il contrasto all’immigrazione clandestina.

Omicidi volontari

Per quanto riguarda gli omicidi volontari sia consumati come tentati il dato statistico indica un incremento anche significativo; dai 18 omicidi del 2012 ai 40 dell’anno 2013, ai 20 nel periodo in considerazione, di cui 10 ancora contro ignoti. Quanto ai delitti tentati, si è passati dai 21 del 2012 ai 14 del 2013, a 2 nel 2014, a 20 del periodo in considerazione.

La gran parte degli omicidi consumati o tentati sono riconducibili a fatti di natura privata e dunque soggiacciono a causali estemporanee; tuttavia il dato denota la persistenza di gravi forme di violenza in ambito sociale e familiare. Si sono registrati sette episodi di femminicidio, di cui 3 contro ignoti ( vi era stato un solo episodio nell’anno precedente).

Omicidi e lesioni colpose gravi e gravissime derivanti da infortuni sul lavoro e da incidenti stradali

Per quanto riguarda gli omicidi colposi posti in essere in violazione delle norme sulla circolazione stradale, si conferma una tendenza al decremento di tali episodi, connessa al buon livello dell’azione di prevenzione, in particolare della polizia stradale. Si è, infatti, passati dai 37 casi del 2012 ai 9 nel periodo considerato, di cui 2 contro ignoti.

Quanto agli omicidi conseguenti ad infortuni sul lavoro il dato statistico fa emergere un andamento costante, segno, per come rileva il Procuratore, che, tenuto conto dell’elevato numero di importanti complessi industriali presenti nel circondario, nonostante persistenti criticità, le politiche di prevenzione da parte delle aziende e le strategie deterrenti delle investigazioni hanno sortito effetti virtuosi.

Effetti delle riforme più recenti

Viene segnalata per l’effetto deflattivo che ne è derivato per i reati fiscali la riforma introdotta con il d.lgs. n. 158 del 2015, in vigore dal 22 ottobre 2015, che ha innalzato le soglie di punibilità del reato di omesso versamento di IVA (ad euro 250.000) e di omesso versamento delle ritenute dovute in base alle dichiarazioni (a 150.000 euro).

 

TRIBUNALE DI SIRACUSA

Nel periodo 1° luglio 2015-30 giugno 2016 l’organico della sezione ha subito importanti e ripetute variazioni, nonché pesanti decurtazioni.

La sezione ha conseguentemente sofferto di una situazione estremamente e gravemente deficitaria che, come detto, nel settore monocratico è stata fortemente penalizzata dal divieto di utilizzo per le funzioni monocratiche penali, dettato dall’art 13, comma 2, D. Lgs 160/2006, dei magistrati ordinari di tribunale assegnatari della prima sede.

Per come riferisce il Presidente del Tribunale, a fronte di tale situazione, nonostante l’assiduo impegno profuso dai giudici della sezione, l’unico fine perseguibile è stato quello di consentire il regolare proseguimento dell’attività giurisdizionale e di creare il minor disagio possibile all’utenza, ma lo stato di emergenza prospettato non ha permesso di addivenire ad una riduzione delle pendenze.

Le forze disponibili sono state quindi concentrate sul tentativo di arginare un inevitabile aumento delle pendenze dovuto alla parziale paralisi di più ruoli monocratici.

Il tentativo è sostanzialmente andato a buon fine, atteso che su n.2.857 processi sopravvenuti nel periodo ne sono stati definiti n.2.695.

Quanto ai collegi, tre di essi hanno operato con la partecipazione di giudici onorari e, in un secondo tempo, due collegi sono stati integrati con la presenza del magistrato distrettuale solo nel caso di processi sopravvenuti, soggetti alla disciplina di cui all’art. 190 bis c.p.p. o in relazione ai quali era intervenuto consenso delle parti processuali alla rinnovazione degli atti mediante lettura.

Nonostante ciò, è stato alto il livello di produzione (n.90 processi definiti rispetto a n.83 processi definiti nel periodo precedente) e, peraltro, ciò a fronte di un sensibile aumento delle sopravvenienze (da n.81 nel periodo precedente a n.113 processi sopravvenuti nel periodo in esame).

Si riportano di seguito i dati statistici elaborati dalla cancelleria:

            –  i processi di rito collegiale complessivamente pendenti al 30 giugno 2015 
erano n.226;

            –  i processi sopravvenuti nel periodo sono stati n.113;

            –  i processi definiti nello stesso periodo sono stati n.90;

            –  i processi pendenti alla fine del periodo sono 250. 
I processi di rito monocratico pendenti nella sezione penale al 30 giugno

2015 erano n.6.739, quelli sopravvenuti sono stati n.2.857, quelli definiti n.2.695, quelli pendenti alla fine del periodo n.6.906.

Tra l’altro, i dati relativi al primo semestre 2016 evidenziano un notevole aumento della produttività rispetto all’anno precedente (n.2.155 processi definiti nell’anno 2015 e n.1.747 processi definiti nel primo semestre 2016).

A seguito dell’entrata in vigore dei decreti legislativi nn.7 e 8 del 15 gennaio 2016, rispettivamente in materia di abrogazione e depenalizzazione dei reati, nel periodo in esame sono state emesse n.360 sentenze dal Tribunale in composizione monocratica.

Nessuna problematica particolare viene rilevata per novità, complessità e rilevanza socio-economica.

Sezione di Corte di Assise

La Corte di Assise ha definito nel periodo n.7 processi. All’inizio del periodo la pendenza era di n.19 processi; sono sopravvenuti n.6 processi e ne sono stati definiti n.7; dunque, alla fine del periodo la pendenza era di 18 processi.

Il lavoro della Corte di Assise è stato ripartito in misura eguale tra i due giudici togati, con l’assegnazione degli incidenti di esecuzione e di quasi tutti i provvedimenti camerali al presidente.

Alle udienze dibattimentali sono state accorpate le udienze destinate agli incidenti di esecuzione e ai provvedimenti camerali, al fine di ridurre i costi di gestione delle giurie popolari (compenso per la partecipazione alle udienze e rimborso per le spese di viaggio).

L’organico dei magistrati della Corte di Assise (il presidente ed un giudice a latere) ha consentito fino ad ora la trattazione dei processi in corso, sia pure con un inevitabile e notevole rallentamento di quelli con imputati a piede libero, in quanto non è stato possibile (e non lo sarà neanche in futuro) l’inserimento della terza udienza settimanale, attesa la destinazione tabellare dei due giudici togati anche alla sezione penale ordinaria.

Per i processi di particolare complessità che comportano un notevole numero di udienze e acquisizione di cospicua produzione documentale, la Corte ha disposto perizia tecnica informatica al fine di facilitare al collegio ed alle parti lo studio degli atti.

Il presidente della Corte di Assise, fino al suo trasferimento ad altra sede giudiziaria, ha svolto anche funzioni di giudice monocratico ed ha tenuto due udienze mensili per la trattazione di n.122 processi transitati da altri ruoli monocratici.

Settore G.I.P.-G.U.P.

Per come riferisce il Presidente del Tribunale, l’organico di quattro unità appare inadeguato a fronteggiare il contenzioso; invero, ai sensi del paragrafo 26.3 della circolare sulla formazione delle tabelle degli uffici giudiziari, il numero di magistrati da assegnare all’ufficio GIP/GUP, al fine di assicurarne l’efficienza, non può essere inferiore a un terzo dell’organico della Procura.

Di qui la necessità dell’aumento di una unità dell’organico dei magistrati addetti all’ufficio.

Nel periodo in esame sono sopravvenuti n.13.229 procedimenti con richiesta definitoria, a fronte di n.10.849 nel precedente.

Il numero di procedimenti iscritti a modello Noti è passato dai n.6.848 procedimenti sopravvenuti nel 2013 (rilevazione della Cancelleria) ai n.9.814 del 2014 (rilevazione del Ministero della Giustizia) ai n.11.962 del 2015 (rilevazione del Ministero della Giustizia) e tale andamento appare confermato dal dato parziale del 2016, già giunto a n.8.045 procedimenti (rilevazione della Cancelleria).

La rilevante pendenza non deriva in alcun modo da un basso o inadeguato rendimento dei giudici dell’Ufficio.

Basta constatare che dall’inizio del 2016 ad oggi risultano definiti n.13.150 procedimenti iscritti a modello Noti e n.20.858 procedimenti iscritti a mod.44 e tali dati non comprendono i decreti penali emessi (n.1.107 nel 2015 e n.837 dall’inizio del 2016), le ordinanze di convalida di fermo/arresto (n.542 nel 2015 e n.447 dall’inizio del 2016), le misure cautelari personali e reali (n.425 nel 2015 e n.319 dall’inizio del 2016), le ordinanze di proroga dei termini delle indagini (n.391 nel 2015 e n.359 dall’inizio del 2016), le intercettazioni e gli incidenti di esecuzione (n.214 nel 2015 e n.114 dall’inizio del 2016).

Lo sforzo profuso è stato notevole comportando la definizione di migliaia di procedimenti pendenti; tuttavia la necessità di conciliare l’attività di definizione dell’imponente arretrato con i numerosissimi e sovente urgenti affari in entrata non ha reso possibile, ad oggi, definire tutte le pendenze oggetto di rilevazione in sede ispettiva.

In merito alle prassi adottate per un più efficace funzionamento dell’ufficio, merita di essere segnalato che, a seguito di implementazione di nuovi strumenti di verifica e controllo, il Settore GIP-GUP può dirsi attualmente dotata di un efficace sistema per prevenire il rischio di scarcerazioni fuori termine.

Quanto agli effetti delle riforme più recenti nel settore penale, va segnalato per significatività ed impatto statistico il decreto legislativo 15 gennaio 2016, n.8, entrato in vigore dal 6 febbraio 2016, riguardante un intervento di depenalizzazione di varie figure di reati “minori”.

Tale riforma, nel medio periodo, dovrebbe determinare una considerevole riduzione delle richieste di emissione di decreto penale di condanna da parte della locale Procura della Repubblica.

Nell’immediato, tuttavia, tale novella non si è tradotta in una diminuzione della pressione statistica sull’ufficio, dovendosi comunque definire tutti i numerosissimi procedimenti relativi a detti reati già pervenuti con richiesta di emissione di decreto penale.

Nel periodo di riferimento l’ufficio ha infatti emesso n.1.929 sentenze, ex art. 129 c.p.p., dichiarative dell’intervenuta depenalizzazione, con notevole aggravio dei connessi servizi di cancelleria.

Numericamente trascurabili, perché limitate a poche unità, appaiono i procedimenti definiti con messa alla prova o applicazione della disciplina della c.d. tenuità del fatto.

Parimenti trascurabili numericamente appaiono i procedimenti sospesi in forza della nuova disciplina sull’assenza (art.420 quater c.p.p.).

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