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Noto, il possibile recupero del Cinema Benso chiuso dal 1982

“Un cinema per Noto” è il titolo dato all’incontro pubblico organizzato giovedì pomeriggio nella Sala Dante del Teatro “Tina di Lorenzo”, che ha avuto come organizzatori il Comune di Noto, alla presenza del Sindaco Corrado Bonfanti e del già Assessore alla Cultura Sabina Pangallo, l’Associazione Sciami, il Collettivo FrameOff e la Fondazione Teatro, presente con il Sovrintendente Urbano Pannuzzo. Ospite d’eccezione il Direttore della Fondazione Cineteca di Bologna Gianluca Farinelli che ha contribuito al dibattito con la propria, grande, esperienza in tema di opportunità offerte per il recupero delle sale cinematografiche in Italia.

La conferenza, infatti, ha avuto un obiettivo chiaro e cioè quello del cinema Benso di Noto, sito in via Salvatore La Rosa, angolo via Ducezio, a pochi metri dallo stesso Teatro e da piazza XVI Maggio. L’edificio di proprietà di Angelo Lo Priore, nipote di quel Camillo Benso che lo fece costruire nel secondo decennio del secolo scorso (venne ufficialmente aperto nel 1916), come noto, è chiuso ormai dal 1982 a causa del mancato adeguamento delle norme di sicurezza. Oggi è in condizioni pessime e la proprietà, tramite uno dei nipoti dello stesso Lo Priore, Massimo Musso (presente ieri in Sala Dante, n.d.r.), è disponibile alla vendita; ma salta subito all’occhio che tra acquisto e ristrutturazione si parla di cifre importanti. I promotori dell’incontro pubblico, a cui hanno risposto tanti cittadini affollando la Sala Dante in ogni ordine di posto, partono dunque dalle recenti novità legate alla Nuova Legge sul Cinema che tra i suoi articoli parla specificatamente di fondi per ristrutturazioni e aperture di sale cinematografiche.

Inoltre ospite del dibattito è stata la giovane netina Alice Finocchiaro, neo laureata in Architettura proprio con un’interessantissima tesi sul Cinema Benso. Dopo i saluti della Presidente dell’Associazione Sciami Janne Fasano e per il Collettivo FrameOff di Francesco Valvo, è stata proprio la dottoressa Finocchiaro a rinfrescare la memoria dei presenti over 40 e ad illustrare ai più giovani la storia ma anche le possibili potenzialità di questa struttura. Successivamente la parola è passata a Sabina Pangallo: “Ci troviamo a vivere in un periodo in cui si parla di crisi del cinema, la verità è che occorrono investimenti proprio sui luoghi che devono ospitare e far si che quest’arte viva. Oggi è un momento importante per la nostra comunità perché una serie di soggetti si sono ritrovati attorno ad un obiettivo comune, interessati d intraprendere un vero percorso fattivo, e possibile”. Sul luogo, sulla presenza di Farinelli e sui prossimi passi è entrato il Primo cittadino, il Sindaco Corrado Bonfanti: “Noi vogliamo recuperare la storia del nostro cinema. Ed anche se ci sono altre progettualità in itinere la possibilità di un’apertura alla vendita e le nuove opportunità di legge, oltre alla spinta che ci arriva dalla società civile ci hanno indotto a tornare su questo obiettivo. Si può fare, anzi si deve fare. Quindi primo step  è la definizione di un punto d’incontro tra le reciproche esigenze, mi riferisco alla proprietà; la seconda fase sarà quella di individuare un tecnico progettista in grado di quantificare e rendere l’idea un vero e proprio progetto. Da questo giungere alla richiesta di partecipazione al bando statale fermo restando che ci sono dei fondi nel capitolo cultura, in un primo momento destinati alla “macchina del ghiaccio”. sulla quale non possiamo andare avanti per disguidi con l’attuale proprietà. Se dovessimo stilare un cronoprogramma le prime due fasi andrebbero ultimate entro il 2017 per poi partecipare al Bando nel primo semestre del 2018″. Molto ottimista e altrettanto disponibile il Direttore della Cineteca di Bologna Gianluca Farinelli: “Facciamo sempre l’errore di pensare che il meglio sia alle spalle, ed invece se oggi siamo qui, e siamo anche tanti, vuol dire che crediamo nel futuro. Sono stato a visitare il cinema Benso ed ancor di più mi sono reso conto che certi luoghi, come una sala cinematografica, hanno un’anima e per farlo rivivere occorre un progetto culturale si, ma che sia principalmente condiviso. La comunità netina deve riprendersi la sua memoria ed anche se la cultura costa non dobbiamo mai dimenticare che la cultura produce. Noto è bellissima ma chi l’ha fatta dopo il terremoto doveva essere un pò folle, io dico che oggi si deve essere folli come loro”. Sicuramente un’iniezione di ottimismo che non guasta mai e che siamo certi si tradurrà in aiuto concreto nel momento dell’operatività del progetto. Del Cinema Benso, tra l’altro, ci siamo occupati attraverso le colonne di questo quotidiano on line, poco più di un anno fa, gennaio 2016, quando abbiamo avuto modo di entrare nell’edificio di via Salvatore La Rosa. Nell’estate del 2015 l’allora Vice Sindaco ed Assessore alla Cultura Cettina Raudino aveva incontrato la proprietà per verificare la disponibilità a vendere e conoscere il prezzo dell’immobile; a fine anno, in sala Giunta, la stessa Raudino aveva promosso un incontro dove erano presenti l’architetto Antonio Biccari, esperto nel recupero di teatri ed altri edifici di pregio storico culturale, l’ingegnere Vincenzo De Jean, un imprenditore ed un gruppo di cittadini disponibili a partecipare come soci facendo crowfunding. Insieme si fece il punto della situazione e l’architetto Biccari dichiarò nell’occasione: “Da anni mi occupo di teatri e delle loro ristrutturazioni; abbiamo già verificato le potenzialità di questo edificio, 100 posti a sedere, tetto apribile per diventare cinema all’aperto ma anche fruizione per troupe cinematografiche che abbiamo esigenze di riprese particolari, norme di accessibilità e sicurezza rispettate, spazi museali. In un anno, a regime, il cinema potrebbe fruttare 200 mila euro”. Era un anno fa ma certe progettualità se valide, necessitano solo di diventare realtà.

 
Emanuela Volcan

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