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Aree protette, maggiore coordinamento per la conoscenza e la ricerca scientifica

Istituzione e un migliore funzionamento dei Coordinamenti territoriali-regionali delle aree protette regionali e nazionali, fra cui anche quello riguardante la Regione Sicilia, per incentivare le iniziative e attività di supporto scientifico e di conoscenza delle aree protette. E’ questo il succo del documento approvato dall’assemblea nazionale di Federparchi che si è tenuta a Siracusa alla presenza del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida.

L’obiettivo principale perseguito è far comprendere l’importanza del sistema delle aree protette nazionali promuovendo la creazione di un “sistema”. A questo scopo, è stata concordata la istituzione all’interno di Federparchi di una commissione permanente in grado di consentire una maggiore sinergia fra le aree protette, per individuare obiettivi comuni e “il raggiungimento di alcune criticità anche normative che oggi devono essere superate, in un quadro di revisione e miglioramento legislativo della legge nazionale 394 del 1991”.

Inserita inoltre anche l’esigenza di porre maggiore attenzione “per l’attuazione delle misure di conservazione dei siti Natura 2000 già previste dai piani di gestione e spesso non adeguatamente attuate, al fine di incentivare la tutela dei siti interessati ma anche una loro adeguata fruizione nel rispetto degli ambienti naturali e soprattutto nell’attuazione delle prerogative di legge”.

Nel corso dell’incontro, sono emersi alcuni temi oggi divenuti sempre più centrali nell’agenda politica di tutti i governi per la necessità di raggiungere alcuni standard prefissati dalla Strategia sulla Biodiversità per il 2030. Uno degli obiettivi fondamentali posti, è infatti quello di raggiungere il 30% di aree protette riconosciute in Italia e negli stati membri dell’Unione Europea entro il 2030, con riferimento alle superfici terrestri e marine, i cui dati odierni ci confermano il dato del 21% della superficie terrestre e l’11% di quella marina. 

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