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Armi, droga e bische clandestine: così si era riorganizzato il clan della Borgata

Il clan della Borgata si era riorganizzato. È bastata l’uscita dal carcere di uno degli esponenti, per riannodare i fili e ripartire. Questo emerge dall’operazione portata a termine dalla squadra mobile della questura aretusea e dalla Sezione Investigativa del Servizio Centrale Operativo di Catania con il coordinamento della direzione distrettuale antimafia di Catania. Quattro siracusani sono finiti in manette, Giuseppe Guarino, Luigi Scollo, Domenico Piazzese e Steven Curcio, indiziati, a vario titolo, di associazione mafiosa e porto illegale di armi. L’attività d’indagine scaturisce dall’attenzione Guarino, ritenuto al vertice dell’organizzazione, il quale avrebbe assunto le redini del gruppo della Borgata, clan satellite dell’organizzazione mafiosa denominata Bottaro-Attanasio. Già all’indomani della sua recente scarcerazione, sceglieva i propri sodali assegnandogli specifici compiti e pretendendo da tutti il riconoscimento del suo ruolo di capo dell’associazione.

Il gruppo avrebbe garantito l’assistenza familiare ai detenuti, il pagamento degli stipendi ai sodali, la mutua assistenza con altre organizzazioni criminali, l’attivismo dei presunti associati in carcere e persino la cooptazione di alcuni appartenenti a clan di schieramenti opposti nel gruppo della Borgata. Traffico di droga e gestione di bische clandestine sarebbero al centro delle attività illecite del riorganizzato clan della Borgata. A distanza di pochi mesi, è stata messa in luce un’evidente escalation criminale anche con l’uso indiscriminato delle armi. La disponibilità di armi e di relativi immobili dove occultarle, permetteva al gruppo criminale di accrescere la propria forza intimidatrice e riaffermare la propria egemonia sul territorio.

In un pomeriggio del mese scorso, l’escalation criminale si manifestava in una spedizione punitiva ai danni di un siracusano, prendendo di mira la sua abitazione, sita nel centro cittadino e attinta da numerosi colpi di arma da fuoco. La vittima avrebbe avuto un alterco con uno dei sodali a causa di un pregresso debito. I colpi d’arma da fuoco, venivano esplosi all’indirizzo della finestra della abitazione della vittima, dove vi era la luce accesa. I poliziotti hanno individuato i quattro responsabili del gesto intimidatorio. Le perquisizioni hanno consentito il rinvenimento all’interno di un garage, adibito a deposito, di due pistole, munizioni e un cospicuo quantitativo di droga; nel corso dell’operazione di polizia veniva tratto in arresto uno dei sodali.

Durante la notte venivano eseguite mirate perquisizioni che permettevano di trarre in arresto altri due soggetti vicini all’organizzazione, per detenzione illegale di droga e armi; in particolare venivano rivenute sei pistole, circa 6 chili di Hashish, munizionamento vario, materiale da confezionamento, giubbotti antiproiettile.

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