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Avola, operazione “Notte bianca”: in manette 14 spacciatori

Spacciavano cocaina e hascisc soprattutto nelle ore notturne. La preoccupazione di genitori e di residenti è diventata un’attività investigativa che ha portato i carabinieri a dare esecuzione a un provvedimento cautelare emesso dal gip del tribunale di Siracusa a carico di 14 persone, di cui 4 di custodia cautelare in carcere e 10  agli arresti domiciliari.

I 14 indagati sono ritenuti responsabili di avere, in concorso tra loro, acquistato, trasportato, commerciato, venduto, ceduto e, comunque, detenuto illecitamente sostanze stupefacenti del tipo “cocaina”, “hashish” e “metadone”, fatti verificatosi ad Avola e Catania tra il mese di novembre 2015 ed il mese di gennaio 2016. In particolare il Gip di Siracusa ha disposto l’applicazione della misura cautelare a carico del catanese Antonino Vicino di 34 anni, con precedenti di polizia,  degli avolesi Salvatore Santoro di 45 anni, Gianluca Liotta di 44 anni, tutti detenuti in carcere. Agli arresti domiciliari, invece, Michele Guastella di 36 anni , Domenico Bruni di 30, Manuel Di Giovanni di 20, Giuseppe Dugo di 35, Cristina Ferrara di 22, Francesco Gallo di 34, Antonino Lazzaro di 32, Grazia Macca di 45, Valentina Roccaro di 25, Sonia Silvia di 36 e Adolfo Terranova di 37.

L’operazione è stata convenzionalmente denominata “Notte bianca” sia in riferimento al colore della sostanza stupefacente del tipo cocaina che veniva spacciata dagli arrestati, sia perché l’attività illecita di approvvigionamento e spaccio veniva posta in essere quasi esclusivamente in orario notturno, il tutto con il chiaro intento di eludere eventuali controlli da parte delle forze dell’ordine. L’illecito fiorente mercato fruttava migliaia di euro a settimana.

L’indagine prende spunto dall’attività informativa posta in essere sul territorio dai Carabinieri della Stazione di Avola i quali, nell’estate del 2015, hanno intensificato i servizi preventivi e repressivi al fine di contrastare il fenomeno dello spaccio e del consumo di stupefacenti, in particolare tra i più giovani. Le informazioni raccolte, messe a sistema tra di loro, hanno portato all’arresto in flagranza per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente di LAZZARO Antonino, operato in data 10 ottobre 2015, quando i Carabinieri del Comando Stazione di Avola trovarono l’uomo in possesso di oltre 100 grammi di hashish.

A seguito di tale arresto prende il via l’indagine vera e propria, condotta a stretto contatto con il Vincenzo Nitti, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Siracusa, e posta in essere sostanzialmente facendo ricorso a due metodologie investigative: intercettazioni telefoniche delle utenze in uso ai vari indagati: al riguardo, al fine di meglio comprendere la mole di informazioni acquisite e successivamente sviluppate dagli inquirenti, basti pensare che sono state captate oltre ventitremila conversazioni tra telefonate e messaggi di testo; attività di osservazione, pedinamento e controllo e intensificando quella che rappresenta il vero e proprio core business storico dell’Arma dei Carabinieri, ovvero l’attività informativa sul territorio ed il continuo monitoraggio dei soggetti di interesse operativo.

L’attività investigativa ha consentito di disarticolare una fiorente attività di spaccio che si svolgeva su tutto il territorio di Avola e che vedeva nel catanese Antonino Vicino il canale di approvvigionamento comune ai vari indagati. In particolare, Vicino Antonino era solito cedere quantitativi di stupefacente del tipo cocaina in pietra a Liotta  e Guastella  i quali rivendevano la sostanza agli altri indagati che, a loro volta, si dedicavano allo spaccio di strada. Le intercettazioni hanno consentito di appurare che Guastella e Liotta operavano sia in concorso tra di loro, recandosi insieme a Catania per acquistare e successivamente rivendere lo stupefacente, sia autonomamente, senza che l’uno sapesse dell’attività dell’altro. A seguito del loro arresto, entrambi hanno mantenuto i contatti con Vicino Antonino, inviando altri soggetti a Catania per acquistare lo stupefacente e continuare l’illecita attività. Sono infatti ben 25 i viaggi documentati fatti da Avola a Catania per acquistare stupefacente, in media 10-15 grammi per volta, con frequenza anche quotidiana: tutti elementi sintomatici che qualificano Vicino Antonino come il canale di approvvigionamento dello stupefacente.

Se Vicino Antonino era il canale di approvvigionamento dello stupefacente, Liotta Gianluca e Guastella Michele assumo sicuramente un ruolo di predominanza rispetto agli altri indagati: sono loro, infatti, che forniscono agli altri indagati lo stupefacente da spacciare e sono sempre loro che, nonostante arrestati e sottoposti a provvedimenti limitativi della libertà personale, continuano a dare istruzioni ed a gestire lo spaccio in strada. Non a caso, Liotta Gianluca dovrà rispondere anche del reato di evasione in quanto è stato documentato che, dopo essere stato tratto in arresto e sottoposto al regime degli arresti domiciliari, evadeva ripetutamente al fine di continuare a dedicarsi all’attività di spaccio.

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