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Siracusa. Bilancio Vermexio, la Corte dei Conti vuol vederci chiaro e la Procura apre l’ennesimo fascicolo d’inchiesta

Al quinto livello del palazzaccio di viale Santa Panagia si respira un’aria pesante e intorbidita, carica di malumori diffusi dai veleni non tanto velati e arrivati da una parte della politica siracusana, che governa la città di Archimede, fino ad osare a parlare nei crocicchi e nei corridoi del Tribunale di un attacco alla procura, che ci riporta indietro nel tempo fino al 2012, quando lo scontro tra il potere giudiziario e quello politico si consumò lentamente fino alla tragedia finale e con una montagna di fango per l’intera città di Siracusa.

E per un’altra inchiesta aperta sulla pubblica amministrazione siracusana che parte della Corte dei Conti, un fascicolo d’indagine “vecchio” sarebbe stato trasferito dalla procura di Siracusa a quella distrettuale della Corte d’Appello di Catania per i riflessi giudiziari indotti; notizia sulla quale vige il più assoluto silenzio. E di primo acchito potrebbe sembrare che il silenzio diplomatico della Procura aretusea dopo la polemica conferenza stampa del sindaco Giancarlo Garozzo e della sua giunta (video per la cronaca acquisito dall’ufficio del Pm per le fughe di notizie), sui fascicoli d’inchiesta che riguardano alcuni persoanaggi della vita politica siracusana e le provocazioni sulle presunte fughe di notizie (che ironia della sorte si scopre poi che a diffondere le notizie sarebbero state persone che gravitano all’interno del Vermexio), l’eco potrebbe aver fatto scoppiare l’apertura dell’ennesimo fascicolo d’indagine contro la pubblica amministrazione siracusana; ma per la cronaca non è così. Infatti, Il procuratore capo della Repubblica di Siracusa, Francesco Paolo Giordano, ha aperto nei mesi scorsi un’inchiesta sulla base della delibera scritta in dieci pagine con ben diciassette rilievi e con i riferimenti al bilancio preventivo e consuntivo del 2013 e trasmessa al comune di Siracusa il 9 ottobre del 2015, dalla Sezione di controllo per la Regione Sicilia della Corte dei Conti. L’ufficio del pubblico ministero, nell’acquisire il documento (insieme a tanti altri) notificato al sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo e all’ufficio del protocollo di palazzo Vermexio del magistrato istruttore Francesco Antonino Cancilla, ha dovuto formalizzare per atto dovuto con il relativo modello 21, persone note, nel registro degli indagati.

I magistrati contabili, Anna Luisa Carra, Francesco Antonino Cancila e Maurizio Graffeo, insieme al “conto”, hanno chiesto al comune di Siracusa di apportare le necessarie misure correttive al documento di bilancio entro sessanta giorni, al fine di guarire le criticità oggetto di delazione. I fatti evidenziati dai giudici, osservano, tra le altre cose, il ritardo nell’approvazione del bilancio preventivo e del consuntivo 2013, dove il mancato rispetto dei parametri del disavanzo di gestione, legati ai residui passivi e ai debiti fuori bilancio è pari a un milione e 574 mila euro.

Tante le denunce insieme a quella dell’onorevole Stefano Zito

Nel fascicolo dell’ennesima inchiesta della Procura siracusana sono finiti anche i tanti documenti, oltre a quelli elaborati e recapitati a chi di dovere, relativamente alle spese di bilancio e dintorni, da parte del portavoce del M5S alla Regione Sicilia, Stefano Zito, il quale aveva chiesto nel mese di marzo del 2016 all’Ufficio Tributi del comune di Siracusa, a Riscossioni Sicilia e alla Commissione Tributaria provinciale di Siracusa, anche delle informazioni in merito all’attività di accertamento e contrasto dell’evasione fiscale per i tributi locali, Ici, Imu, Tarsu, Tares e altri riferimenti, ma anche di altri capitoli di spesa e ricavi. Il deputato regionale pentastellato, chiedeva “di conoscere quali siano i numeri di quest’attività di contrasto e controllo, quale sia l’ammontare annuale degli accertamenti eseguiti, quali quelli effettivamente andati a buon fine, o finiti di fronte ai giudici della commissione tributaria”. In una sorta di pre-denuncia, l’onorevole Zito osservava “come da un lato gli Enti Locali si trovano di fronte alla contrazione sempre più forte dei trasferimenti da parte di Stato e Regioni, dall’altro hanno l’obbligo di garantire l’erogazione dei servizi minimi ai propri cittadini. In questo quadro generale – scrive ancora Zito – diventa prioritaria la lotta all’elusione all’evasione dei tributi, attività che andrebbe ottimizzata migliorando la banca dati in possesso della pubblica amministrazione, e investendo sulla specializzazione del personale. In modo che a pagare siano tutti, e che le maggiori entrate vadano ad allargare la base imponibile riducendo il peso del fiscale del singolo contribuente. Ma a Siracusa la situazione non pare proprio positiva. Come fa rilevare la Corte dei conti, che ha analizzato i bilanci 2012 e 2013, esiste un numero troppo elevato di residui attivi antecedenti il 2009 – oltre 17 milioni di euro, che sono stati cancellati dalla maggioranza lo scorso novembre, e spalmati nel bilancio come nuovo capitolo di spesa per i prossimi 30 anni – elevate somme da riscuotere per permessi a costruire e sanzioni negli anni 2011 e 2012, l’esiguità delle riscossioni in seguito all’attività di accertamento dell’evasione tributaria, quasi tre milioni di euro da regolarizzare per Imu e Tares e un contenzioso troppo elevato che sfiora i 203 milioni di euro”.

“Di queste criticità – scrive ancora Zito – insieme alle rilevazioni su possibili squilibri economico-finanziari, l’assenza di copertura di spese, il ricorso eccessivo ad anticipazioni di tesoreria, forse la violazione del patto di stabilità, il Consiglio Comunale di Siracusa è chiamato a rispondere entro il 15 Marzo prossimo. Ritenendo fondamentale la lotta all’evasione tributaria – continua nella sua esposizione Zito – in un Comune in difficoltà economica come Siracusa (ricordiamo che l’approvazione del Bilancio 2015 è avvenuta a Gennaio 2016), auspichiamo però che questa sia condotta nel pieno rispetto delle regole e del cittadino siracusano, già costretto ad enormi sacrifici dalla crisi generale (al di là dei proclami ottimistici del Governo), e che vede una costante riduzione dei servizi a fronte di una pressione fiscale elevatissima”.

Ritornando alla Corte dei Conti, i giudici reclamano, tra le altre cose al comune di Siracusa, che dalla documentazione pervenuta e dalla successiva attività istruttoria, sono emersi le criticità che riguardano:

1) – il ritardo nell’approvazione del bilancio di previsione per l’esercizio 2013, avvenuto in data 17.12.2013 e del rendiconto del medesimo esercizio, avvenuto in data 31.07.2014;

2) – il mancato rispetto di due parametri fissati dal D.M. dell’18.02.2013 per l’individuazione degli enti strutturalmente deficitari; in particolare: parametro n. 4, volume dei residui passivi complessivi provenienti dal titolo I, superiori al 40% degli impegni della medesima spesa corrente; parametro n. 8: consistenza dei debiti fuori bilancio riconosciuti nel corso degli esercizi superiore all’1 per cento rispetto ai valori di accertamento delle entrate correnti (euro 2.657.701,00 nel 2013, euro 2.607.000,00 nel 2012 ed euro 2.0007.000,00 nel 2011; debiti ancora da riconoscere per euro 701.806.000);

3) – il disavanzo della gestione di competenza per l’esercizio 2013 pari a euro 1.574.637,40;

4) – in merito agli equilibri, una differenza negativa di parte capitale pari ad euro 3.904.052,40;

5) – in merito ai flussi di cassa, un fondo di cassa finale pari a zero per una differenza negativa di parte corrente pari a euro 8.984.395,70;

6) – il disavanzo sostanziale pari ad euro 1.496.793,51 per effetto di somme di un risultato di amministrazione di euro 15.915.363,21;

7) – il frequente ricorso ad anticipazioni di tesoreria, nel corso del 2013, non restituite al 31 dicembre per euro 5.955.337,51 (dato Sirte), tale condizione è confermata dalla richiesta di anticipazione di liquidità, effettuata dall’ente, ai sensi dell’art. 1 comma 13 del D.L. 8 aprile 2013, n. 35, per euro 8.061.633,12; l’anticipazione è stata concessa per euro 5.038.599,52;

8) – in merito ai residui: a) – la bassa percentuale di realizzazione dei residui relativi alle entrate correnti, in media par al 27% circa, in raffronto ad una maggiore percentuale di pagamenti per spesa corrente in conto residui; b) – la presenza di elevati residui attivi antecedenti all’anno 2009 per un totale di euro 17.553.311 ( di cui euro 1.634.854 per titolo I, euro 4.572.005 per il titolo II, euro 6.354.408 per il titolo IV); c) – la presenza di un elevato ammontare di residui passivi antecedenti all’anno 2009 pari ad euro 34.769.886; d) – lo squilibrio tra i residui attivi del titolo VI e residui passivi del titolo IV antecedenti all’anno 2009;

9) – l’elevato ammontare di somme ancora da riscuotere esercizi 2011 e 2012 da contributi per permessi di costruire e da sanzioni per violazioni al codice della strada;

10) l’esiguità delle riscossioni, al 31.12.2013, relative alle somme accertare a seguito dell’attività di lotta all’evasione tributaria;

11) l’elevato importo di debiti fuori bilancio riconosciuto ex art. 194 lettera a) TUEL per l’importo di euro 2.657.701 (vds. Nota del revisore9;

12) – l’elevato importo del contenzioso; in particolare, il Comune risulta convenuto o attore in opposizione a decreto ingiuntivo in contenziosi per un ammontare complessivo di euro 202.800.000 (vds. Nota del revisore);

13) – l’improvviso utilizzo dei capitoli afferenti ai servizi conto terzi con particolare riferimento ad alcune voci di spesa non in linea con il principio di tassatività di cui al principio contabile2.25, con la conseguenza che la predetta anomalia possa avere inficiato i dati contabili al rispetto del patto di stabilità e dei limiti di spesa del personale: a) trasferimenti regionali per progetti/interventi per euro 95.118,73; b) trasferimenti regionali per il personale per euro 3.417,75; c) pignoramenti/equitalia per euro 191.444,24; d) entrate comunali in attesa di regolarizzazione per euro 352.870,03; e) altro (imposta di registro, cessione crediti, anticipazioni all’economato …) per euro 1.717, 86; f) somme da regolarizzare per Imu e Tares per euro 2.974.144,55;

14) – il mancato rispetto dei limiti disposti dall’art. 6, commi da 7 a 10 e commi da 12 a 14del decreto n. 78 del 2010, dall’art. 5, comma 2, del decreto legge n. 95 del 2012, dall’art. 1, comma 141, della legge n. 228 del 2012 (spese relative a relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità. Manutenzioni e noleggio di autovetture;

15)- l’assenza d’informazioni in merito all’eliminazione dei disallineamenti tra crediti e debiti reciproci rilevati tra l’ente e le società partecipate;

16) – la mancata verifica degli effettivi fabbisogni del personale con la conseguente rideterminazione della dotazione organica ai sensi dell’art. 6, comma 1, del decreto legislativo n. 165 del 2001;

17) – la mancata adozione del piano triennale delle azioni positive in materia di pari opportunità ex art. 48 comma 1 d.lgs. n. 198/2006.

Il documento della Corte dei Conti si conclude: “Talune criticità qui rilevate sono già state oggetto di pronuncia di accertamento da parte della Sezione (deliberazione n. 136/20157PRSP), per il rendiconto 2012, in merito alla quale non risulta pervenuto alcun provvedimento formale di adozione di misure correttive da parte del consiglio comunale del comune di Siracusa”.

Concetto Alota

Un pensiero su “Siracusa. Bilancio Vermexio, la Corte dei Conti vuol vederci chiaro e la Procura apre l’ennesimo fascicolo d’inchiesta

  • Boh, mi domando come ancora questi siano al loro posto dopo questi numeri da brivido.
    E’ proprio vero, questa è la buona politica!!

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