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Calcio scommesse in serie D, tremano otto società

Il Procuratore Federale ha informato alcune società del raggruppamento meridionale della serie D e molti tesserati di difendersi dall’accusa di avere truccato alcune gare del campionato per incassare i soldi delle scommesse. In un fascicolo di 32 pagine, avente come oggetto la “Trasmissione atti da parte della Procura di Enna in ordine a condotte di presunto illecito sportivo poste in essere da tesserati di società partecipanti al Campionato di Serie D 2019/2020 (Girone I)” coinvolge personaggi molto noti nell’ambiente sportivo fra dirigenti, allenatori, calciatori.

Tra le società coinvolte figurano i nomi di Acireale, Troina, San Tommaso, Gela, Licata, Rotonda, Alcamo e Marsala. Il procuratore federale Giuseppe Chiné ha firmato la notifica di conclusione delle indagini su alcune partite “sospette” che si riferiscono alla scorsa stagione agonistica. Gare il cui risultato sarebbe stato truccato per favorire vincite da parte di soggetti che scommettevano somme di denaro. Fra le gare che sarebbero state alterate figurano anche Acireale – Troina 4-2 del 22 settembre 2019 e San Tommaso – Acireale 0-1 del 9 febbraio 2020. I personaggi coinvolti in Sicilia e Calabria sono una trentina. Tra di essi figurano il nome di Giovanni Alì, ex patron del Siracusa calcio, accusato di avere omesso di denunciare alla Procura federale a presunta alterazione del risultato di una partita dell’Acireale il cui risultato sarebbe stato “pilotato”. Nell’indagine della Procura federale è stato coinvolto anche l’ex direttore sportivo del Siracusa, Agatino Chiavaro, nell’attuale qualità di dirigente dell’Acireale, e l’ex portiere azzurro Daniel Serenari, che la passata stagione difendeva la porta del Troina.

Dalle indagini, gli investigatori hanno rilevato, fra le altre cose, che alcune delle scommesse sarebbero state effettuate in una ricevitoria di Siracusa.

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