Caro rette asili nido: levata di scudi e raccolta di firme
Mentre la consigliera comunale Simona Princiotta ha avviato da questa mattina una raccolta di firme, si accende il dibattito in città relativo al paventato aumento delle rette per gli asili nido comunali.
“Renzi ha promesso un bonus di 80 euro per ogni figlio fino a tre anni, a partire dal 2015. Ci aspettiamo che questo bonus sia attribuito almeno fino all’età di 18 anni, visto che le spese per un figlio non diminuiscono nel tempo e che l’Italia è il terzo paese più anziano del mondo dopo il Giappone e la Germania – così in una nota il consigliere comunale di Siracusa Salvo Sorbello -.
“Ci aspettiamo anche che l’amministrazione “renziana” di Siracusa prenda comunque spunto dall’iniziativa del premier per tornare indietro sull’insensato aumento partirà dal prossimo anno per gli asili nido cittadini, che saranno inoltre aperti per un tempo inferiore a quello attuale. Il Comune ha infatti deciso (con la delibera n. 41 del 21 agosto) di aumentare le tariffe degli asili nido di più del 60%: le rette di frequenza passano così dagli attuali 295mila euro a ben 500mila euro. E le famiglie che hanno un Isee da zero a 7.000 euro dovranno versare 85 euro al mese, per un servizio educativo di durata inferiore a quello attuale.
“Ho già proposto – dice Sorbello – nei giorni un emendamento al bilancio pluriennale per scongiurare questa ennesima stangata per le famiglie siracusane e spero che, almeno questa volta, dopo gli aumenti delle tasse e dei tributi comunali, la maggioranza scelga la strada della ragionevolezza”.
E sull’intenzione di elevare le rette degli asili nido per le famiglie con ISEE da 0 a 10 mila euro euro da 34,50 euro ad 85 euro, il gruppo consiliare di Sel (Lo urzio, Arrabbito e Malignaggi) ribadisce la propria contrarietà ad una proposta del genere che non risponde alle lamentele che emergono quotidianamente dai cittadini e da quanti, per motivi di lavoro, portano i loro figli presso gli asili comunali.
“La cosa ancora più sconcertante – spiegano i tre consiglieri di Sinistra e Libertà – è l’abbassamento da 302 euro a 250 euro per la fascia di reddito superiore. Anche questo profilo denota un disinteressamento dell’attuale amministrazione verso le fasce più deboli e disagiate della popolazione, non è ammissibile che si chieda uno sforzo maggiore a chi ha poco o quasi nulla e si alleggerisca il carico di chi qualcosa la guadagna. Per tali motivi chiediamo con fermezza che si modifichi il nuovo”.