Casa circondariale di Siracusa, stato di agitazione degli agenti di polizia penitenziaria
Le organizzazioni sindacali CGIL, FP CISL, USPP, OSAPP, interrompono le trattative sul protocollo d’intesa locale con la parte Pubblica Rappresentata in sede locale dal Direttore pro tempore Aldo Tiralongo. Riteniamo inammissibile ed irricevibile la richiesta del Tiralongo di definire e sottoscrivere il P.I.L. In breve tempo ma, posticiparne l’applicazione di un criterio a gennaio 2026 solo perché la Direzione non vuole mettere in mobilità interna il personale che da molti anni occupa posti di servizio ad incarico fisso, in violazione del diritto e del rispetto delle pari opportunità sancito dall’A.Q.N. e dal P.I.R.
Quello che è ancor più grave, è l’aver constatato come le questioni di merito discusse la settimana precedente, ed alla quale si era arrivati con il Dott. Tiralongo ad una pre intesa sulla mobilità interna per il personale che avesse superato, nel posto ad incarico fisso il tetto massimo, il Direttore, la settimana successiva, ritratta quanto detto in precedenza, quandanche, avesse apprezzato lo sforzo fatto da queste OO.SS. per addivenire con la Parte Pubblica ad un’intesa mediata così come chiesto al Direttore dal Suo Diretto Superiore.
A nulla vale quanto affermato dal Direttore che due sigle sindacali SAPPe e SINAPPE, hanno chiesto che non si applicasse tale criterio, a nulla vale dichiarare che se vengono avvicendate tali unità viene meno l’ordine e la sicurezza dell’istituto; perché nulla di quello che si discute nel Pil intacca l’ordine e la sicurezza. Questo falso mito, ormai abusato dal Direttore non regge allo stato dei fatti. A nulla serve, da parte del Direttore rappresentare la carenza di personale, questo argomento il Direttore lo deve rappresentare agli uffici superiori dell’Amministrazione, di cui il Direttore n’è funzionario delegato, e non alle OO.SS. che certamente non hanno titolo e funzione per assumere personale di polizia penitenziaria. Depauperare il sistema delle relazioni sindacali, significa essere miopi da parte del Direttore. Innescando un sistema conflittuale con le organizzazioni e i lavoratori della Polizia Penitenziaria che certamente non porterà a nulla di positivo. Se il Dott. Tiralongo dimentica che il dialogo con le oo.ss. è, così come si afferma nell’A.Q.N. la pietra miliare per corrette relazioni sindacali, evidentemente dimentica che Egli è il datore di lavoro ed il solo responsabile nell’applicazione dei diritti dei lavoratori della polizia penitenziaria. Diritti venuti meno rispetto ad una, ritenuta errata organizzazione del lavoro che, distogliendo unità dal servizio a turno, ne incentiva altri. Organizzazione del lavoro che, come organizzazioni sindacali, denunciamo essere fallimentare presso la c.c. di Siracusa. Da mesi chiediamo che ci siano forniti, anche telematicamente, così come fanno le Direzioni di Noto ed Augusta, copia del servizio programmato ed effettuato, perché è da lì che si può vedere come la Direzione gestisce l’organizzazione del lavoro. Ci domandiamo il perché Tiralongo tarda a consegnarceli. E non ci venga a raccontare che il problema sia la carenza di organico, perché questa si innesca e fa il pari con la disorganizzazione del lavoro, con scelte amministrative certamente discutibili che andrebbero affrontate in contrattazione con le OO.SS. Ma anche in questo constatiamo che alla c.c. di Siracusa qualcuno prende tempo per perdere tempo, ed ancora, uno dei pochi istituti, se non l’unico in Sicilia istituto penitenziario in cui il Direttore non è riuscito a definire il protocollo di intesa locale nei tempi previsti dalla norma. Perché le proposte irricevibili non possono che essere rinviate al mittente da queste OO.SS. Per queste ragioni, e non solo, abbiamo interrotto le relazioni sindacali e proclamato lo stato di agitazione.