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Caso badanti, Riccioli ammesso al giudizio abbreviato

Giampiero Riccioli, il 50enne ristoratore siracusano, in carcere perché ritenuto responsabile dell’uccisione e della sparizione dei cadaveri dei due badanti casertani, Alessandro Sabatino e Luigi Cerreto, ha ottenuto l’accesso al rito abbreviato. L’udienza per trattare la sua posizione è stata fissata dal gup del tribunale, Andrea Migneco, per il 19 ottobre.  

La mossa difensiva è stata accolta dal giudice per cui, di fatto, è stato annullato il decreto di giudizio immediato, disposto dal gup Tiziana Carrubba, che aveva fisato la prima udienza del processo in corte d’assise per il 12 ottobre, come richiesto dalla Procura generale di Catania.

Gli avvocati Antonio Meduri e Dario Lombardo, che difendono l’imputato, hanno depositato alla fine del mese di giugno istanza di accesso al giudizio abbreviato per il loro assistito, sostenendo che i fatti, oggetto della contestazione, risalgono al 2014, data antecedente alla riforma adottata dal governo Conte, con cui non è più possibile essere ammessi al rito alternativo per i delitti puniti con l’ergastolo, come, ad esempio, il reato di omicidio aggravato. La difesa ha, quindi, avuto ragione nel sostenere che Riccioli avesse il diritto di essere ammesso al rito alternativo, attraverso il quale, in caso di condanna, potrebbe contare, ipoteticamente, sullo sconto di un terzo della pena.   

Giampiero Riccioli, intanto, continua la sua detenzione preventiva in carcere, che ha varcato la sera del 18 febbraio, quando fu rintracciato dai poliziotti nella sua abitazione a mare. Da allora s’è chiuso nel suo silenzio, nella convinzione di riuscire a dimostrare che lui con la scomparsa dei due badanti e con gli orrori emersi dalla villetta di contrada Tivoli, non c’entri nulla.   Sul capo di Riccioli pesa l’accusa, mossa dalla procura generale di Catania, de i reati di omicidio e soppressione di cadaveri.  

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