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Coronavirus, FDI: 13 proposte sul turismo in Italia e in Sicilia del Dipartimento Turismo della Sicilia Orientale

Coronavirus, FDI: Documento programmatico con 13 proposte sul turismo in Italia e in Sicilia del Dipartimento Turismo della Sicilia Orientale inviate ai Deputati Nazionali, Europei e al Dipartimento Turismo Nazionale di Fratelli d’Italia da sottoporre al Governo Nazionale.

Fin ad oggi il settore del turismo ha rappresentato per il sistema paese Italia il 13% del prodotto interno lordo con alcuni confortanti dati che hanno fatto registrare nell’anno 2019 un notevole incremento dei flussi turistici rispetto all’anno precedente con un considerevole aumento di proventi economici.

Secondo i dati ottenuti fino ad ottobre 2019, si è raggiunta la soglia di ben 40 miliardi di euro e i rimanenti dati degli ultimi mesi mancanti ci fanno ben sperare per il superamento delle cifre economiche dell’anno precedente (2018), il cui dato dei viaggiatori internazionali nel nostro paese si

  • attestato a ben 41 miliardi di euro. I dati ad oggi in possesso ci consentono di ipotizzare un incremento del 4,4% di aumento rispetto all’anno precedente.

Nel 2018 gli esercizi ricettivi italiani, con circa 428,8 milioni di presenze e 128,1 milioni di arrivi, hanno raggiunto un massimo storico, superando di fatto il picco massimo raggiunto nel 2017.

Con una quota del 13,6% sul totale dei paesi dell’Unione Europea, l’Italia è il terzo paese in Europa per numero di presenze negli esercizi ricettivi, dopo la Spagna e la Francia.

Nell’anno 2018, rispetto all’anno precedente i flussi turistici aumentano del 4% in termini di arrivi (quasi 5 milioni in più) e del 2,0% in termini di presenze (8,2 milioni di notti in più). Le presenze risultano in crescita per gli esercizi alberghieri (+1,6%), ma soprattutto si attesta un notevole incremento per le notti in strutture extra-alberghiere (+2,7%).

Si è registrato un aumento della domanda dinamica interna di turismo, sia degli arrivi (+3,6%) sia delle presenze (+1,1%) di clienti residenti in Italia. L’incremento della clientela residente ha interessato soprattutto le presenze nelle strutture extra-alberghiere (+1,7% rispetto al 2017).

La permanenze media, ovvero il numero medio di notti trascorse negli esercizi ricettivi, è pari a 3,35 notti per cliente.

In generale, nell’anno 2018, il comparto del turismo in Italia, ha fatto registrare un indotto economico di notevole importanza occupazionale che ad oggi consente di avere 4,2 milioni di occupati nel settore.

Si può affermare che nel 2019 i dati relativi al turismo sono stati realmente positivi e in crescita fino al punto di far registrare 430 milioni di presenze, 94 milioni di turisti e 216 milioni di notti trascorse in Italia con una notevole spesa di 42 miliardi di Euro fra città d’arte, aree archeologiche, parchi e riserve naturali, paesi di montagna e in riva al mare, con una forte attrazione legata all’enogastronomia che diventa un importante attrattore turistico. L’Italia secondo i dati statistici dei paesi europei per presenze turistiche, nel 2019 supera la Francia, conquistando il secondo posto, dopo la Spagna che resta prima ma diminuiscono le presenze.

Un paese rappresentato da aspetti culturali, naturali, tradizioni, enogastronomia e shopping, in cui ancora oggi quasi la metà dei viaggiatori è legata al turismo interno con un dato relativo al 49,9% dei soggiorni. Per presenze e arrivi di turisti in Italia, tra i paesi europei in ordine di importanza numerica abbiamo la Germania, la Francia, la Gran Bretagna, la Svizzera e il Belgio.

Dati importanti e incoraggianti che avendo fatto registrare un costante notevole aumento delle presenze e degli arrivi in Italia nel 2018-2019, avrebbero di sicuro confermato dati ancora in crescita per l’anno 2020 e le prenotazioni già effettuate per l’anno in corso lo attestano, ma purtroppo già in parte o quasi tutte considerevolmente annullate.

A partire dalla fine del mese di febbraio e del mese di marzo del 2020, si è assistito a un blocco totale delle attività turistiche in generale con un azzeramento delle presenze e degli arrivi nel nostro paese, al fine di ottemperare alle disposizioni normative messe in atto per contrastare in fenomeno e l’emergenza sanitaria del COVID19.

Prendendo in esame la situazione, senza ombra di dubbio, il comparto del turismo in tutte le sue molteplici diversità, è sicuramente un settore non primario del fabbisogno e del sostentamento giornaliero e alla fine dell’emergenza, ci auguriamo il prima possibile, sarà sicuramente il settore che avrà sofferto maggiormente per il blocco di tutte le attività lavorative ed economiche e che purtroppo farà registrare la chiusura di molteplici attività.

A tal fine, proprio per evitare la chiusura e/o il fallimento di molte imprese turistiche operanti nel settore a vari livelli, si propongono alcuni interventi da attuare (a livello nazionale e regionale-Sicilia) al fine di poter affrontare in maniera più adeguata e strutturale la crisi/emergenza e poter resistere e superare insieme la difficile crisi economica-lavorativa in corso.

A tal proposito si propongono i seguenti interventi:

  • Intervento governativo risolutivo con una forte prese di posizione al fine di pretendere i dovuti rimborsi da parte dei vettori aerei, così come previsto dal Reg (CE) 261/04 (mancato rimborso per la cancellazione di un volo), incuranti dell’intervento dell’Enac (Ente Nazionale per l’Aviazione

Civile) che ha chiarito gli aspetti relativi alla tutela dei passeggeri con nota dell’11 Marzo, in base al Decreto Legge del 2 Marzo 2020 n.9 Articolo 28.

Spesso i vettori arerei si rendono irrintracciabili per email o telefonicamente, con l’obiettivo di non ottemperare agli obblighi di legge previsti dalla norma.

Al fine di adottare delle soluzioni in merito, si propone di istituire un fondo di garanzia a parte del governo nazionale, a cui possono attingere le agenzie di viaggi e/o tour operator che trovandosi in condizioni di difficoltà economiche possono chiedere di poter effettuare eventuali rimborsi a utenti nel tramite del fondo di garanzia a cui successivamente il governo nazionale provvederà a recuperare le somme dovute nei confronti di vettori aerei e/o soggetti terzi operanti nel settore del turismo, risultati insolventi. Si propongono misure forti contro costoro, al fine pretendere il rispetto delle normative vigenti;

  • Intervento finalizzato a creare la possibilità di ottenere prestiti a tasso zero garantiti dal governo nazionale e/o regionale, da restituire in 24 mesi, con data per inizio di pagamento a partire dal mese di gennaio 2021 per le imprese operanti nel settore del turismo;
  • Intervento finalizzato alla proroga della cassa integrazione in deroga per i dipendenti fino a dicembre 2020 per le imprese operanti nel settore del turismo;
  • Esonero pagamento contributi previdenziali fino alla fine della crisi/emergenza per le imprese operanti nel settore del turismo;
  • Intervento finalizzato all’utilizzo immediato del credito d’imposta pari alla differenza tra ricavi e compensi registrati nell’anno in corso rispetto all’anno 2019;
  • Intervento finalizzato alla detrazione totale del costo del viaggio da parte dell’utente su tutto il territorio nazionale per l’anno 2020 e 2021;
  • Intervento finalizzato all’istituzione di un FONDO DI GARANZIA finalizzato alla copertura

delle eventuali spese del pacchetto viaggio comprato dall’utente, qualora un soggetto parte del contratto di acquisto del medesimo venga meno a causa di chiusura attività e/o fallimento, al fine di poter ottemperare agli obblighi contrattuali previsti dall’emissione del VOUCHER;

8) Intervento finalizzato alla creazione del credito d’imposta nella misura del 60% dell’ammontare del canone di locazione per tutte le imprese operanti nel settore del turismo, fino al mese di dicembre 2020;

  • Intervento finalizzato ad equiparare il pagamento dell’IVA delle Agenzie di Viaggio al 10% (e non al 22%) così come previsto per tutte le imprese operanti nel comparto del turismo
  • Intervento finalizzato a creare una strategia unica di riduzione del costo dei voli aerei per la Sicilia. Si chiede di stipulare degli accordi con uno o più vettori aerei con scalo a Palermo, Catania, Comiso, Trapani, al fine di consentire al viaggiatore di poter volare per la Sicilia A/R con un costo simbolico di Euro 10/15 a tratta per tutto l’anno 2020 e 2021, al fine di rilanciare la

fruizione turistica in Sicilia. Una soluzione potrebbe essere anche quella di restringere questa strategia di mercato a solo i weekend ma per lunghi periodi;

  • Intervento finalizzato alla riduzione dei costi per il servizio trasporto con traghetto per le automobili e per i pullman turistici per la Sicilia (Villa San Giovanni-Messina A/R).

Il costo di un’automobile solo andata è di Euro 39,00, A/R in giornata Euro 40,00, A/R entro tre giorni Euro 46,00, A/R entro 90 giorni. Per i camper il costo varia dai 46,00 Euro singola corsa a 78,00 A/R in giornata con aumenti successivi in base alla durata dei giorni di permanenza.

Il costo del biglietto per i pullman varia da Euro 132,00 per la singola corsa, a Euro 236,00 per A/R entro 60 giorni. Ovviamente costi esosi ed eccessivi che sé fossero ridotti, consentirebbero di aumentare il flusso turistico per la Sicilia, con un forte incentivo per le agenzie di viaggio e tour operator che annualmente consentono a innumerevoli pullman di visitatori di raggiungere l’Italia e molteplici paesi in Europa;

  • Intervento programmato a consentire a tutti coloro che volessero investire nel settore del turismo di poter usufruire di finanziamenti a fondo perduto promossi dal governo nazionale attraverso INVITALIA, al fine di istituire uno strumento valido per potenziare il comparto estendendo la possibilità a una platea ampia di possibili destinatari senza limiti di età. La misura consentirebbe a molte piccole e medie imprese che saranno costrette a chiudere dopo la crisi/emergenza, di poter riconvertire e/o ripartire con più adeguati piani d’impresa;
  • Intervento finalizzato a modificare il regolamenti europei in materia di fondi strutturali per la

nuova programmazione 2021/2027. In virtù delle difficile condizioni economiche in cui si troveranno molte imprese italiane dopo la crisi/emergenza in corso, che avrà inevitabilmente delle forti ripercussioni negli anni successivi, almeno per il prossimo triennio 2020/2022, alla luce della nuova programmazione dell’Unione Europea sui fondi strutturali per gli anni 2021/2017, si chiede di intervenire al fine di ridurre notevolmente o azzerare la quota di compartecipazione delle imprese alla varie misure/interventi finanziari, consentendo di poter aver concretamente uno strumento economico utile al sostegno e al rilancio delle piccole e medie imprese in Italia che con i regolamenti UE, prevedendo una percentuale di compartecipazione notevole (dal 30% al 80%) non riuscirebbero a partecipare per le concrete difficoltà economiche

in corso e aumenterebbe indissolubilmente la quota percentuale di finanziamenti disponibili e non utilizzati dall’Italia e dalle regioni del meridione per superare gap infrastrutturali e di strategie di mercato. E’ indispensabile app ortare modifiche ai Regolamenti UE e avviare un processo di semplificazione burocratica e amministrativa delle procedure di finanziamento alle imprese e urge semplificare e avere maggiore trasparenza sul cronoprogramma degli interventi/misure finanziarie da parte dell’ente proponente con un potenziamento della comunicazione ai cittadini e alle imprese in riferimento alle opportunità messe a disposizione dall’Unione Europea attraverso i fondi strutturali.

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