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Ex tonnara, la sopvrintendenza replica: “Ditta Melita inadempiente”

“Dobbiamo rilevare un atteggiamento assolutamente ostativo da parte dell’impresa che, peraltro, ha sempre disatteso tutti gli ordini impartiti dalla direzione dei lavori, compreso, quello della realizzazione di opere idonee per la tutela e la salvaguardia del complesso monumentale”. Così s’è espressa la soprintendente ai beni culturali, Rosalba Panvini, a proposito del contenzioso avviato dall’impresa Melita Group per i lavori di restauro dell’ex tonnara di Santa Panagia.

Il progetto degli interventi di restauro e sistemazione museale della tonnara, è stato appaltato nel 2013 e aggiudicato inizialmente alla ditta Esse.Di.Emme costruzione srl. Il 18 settembre 2013, la ditta Melita group, ha comunicato l’acquisizione del ramo d’azienda dall’impresa subentrando di fatto nell’esecuzione del contratto d’appalto.

La Melita Group, alla quale vennero consegnati i lavori, ha dichiarato nel verbale che “lo stato attuale del complesso è tale da non impedire l’avvio e la prosecuzione dei lavori” e di non avere difficoltà o dubbianze e di essere edotta di tutti i suoi obblighi”.

“Delle opere di consolidamento a mare – scrive la Panvini – fu accertata da parte del direttore operativo la possibilità di procedere alla consegna dei lavori. Nonostante tali affermazioni e, in totale contraddizione con la precedente dichiarazione, la ditta cominciò a lamentare una generale difformità dello stato dei luoghi, l’incongruità della categoria dei lavori previsti, rispetto al computo metrico estimativo di progetto proponendo una perizia di variante. In quest’ultima però non era previsti interventi migliorativi che comportassero una diminuzione dell’importo originario dei lavori bensì variazioni determinanti un sostanziale aumento dell’importo contrattuale”.

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