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Il sindacato degli edili: “Serve unità per evitare il tracollo occupazionale”

Le organizzazioni sindacali degli edili hanno scritto una lettera aperta con la quale prendono spunto della situazione occupazionale per fare il punto in provincia. La lettera è stata inviata ai segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, alle segreterie confederali e ai segretari del settore industria. La scrivono Severina Corallo, Paolo Gallo e Salvo Carnevale.  La premessa è che la situazione occupazionale della nostra provincia è ormai al collasso. Non ci sono reali segnali di ripresa. Siracusa è al penultimo posto per tasso di occupazione in Sicilia, è tra le 5 regioni peggiori in Italia con una percentuale di disoccupazione media che, nel primo trimestre 2015, ha superato il 25%. La burocrazia continua a tenere il nostro settore con il freno a mano tirato. Gli addetti si sono ridotti di 2/3 in 7 anni e le insufficienti risorse a disposizione per opere ed infrastrutture, aggravate da una serie infinita di veti e indecisioni , non bastano a risolvere neanche in parte i danni prodotti da quasi due lustri di crisi galoppante.

Ma è dalla zona industriale che  arrivano i segnali più sconfortanti dove il numero degli addetti del settore edile sono ridotti al lumicino ed i pochissimi investimenti annunciati non partiranno, nella migliore delle ipotesi, prima della fine del 2016. Per i segretari degli edili, la classe politica e gli industriale del nostro territorio si sono dimostrati incapace di una nuova ed efficace politica industriale. Non hanno saputo, ad oggi, dotare il territorio di un serio ed innovativo progetto di rilancio e di sviluppo.

Per tale motivo rilanciano una piattaforma unitaria per il rilancio della zona industriale che tenga conto principalmente dei bisogni e delle esigenze di tutti i lavoratori. “Abbiamo bisogno di essere uniti negli intenti, nella proposta  e se necessario, anche nella lotta. Proponiamo una grande assemblea dei quadri e dei delegati della zona industriale come punto di partenza, non solo per porre la questione al centro dell’attenzione politica ma anche per raccogliere idee e proposte di rilancio contrattuale ed industriale per uscire dalla crisi”.

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