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Incidente di Priolo, domani sciopero generale nell’area industriale

Sciopero generale dell’intera zona industriale e tavolo urgente in Prefettura sull’emergenza sicurezza nel polo siracusano. Queste le decisioni assunte da Cgil Cisl Uil provinciali dopo l’incidente mortale che, questa mattina, è costato la vita a due operai della ditta Xifonia impegnati all’interno dell’area Versalis del gruppo ENI.

«Abbiamo consumato l’ennesimo doloroso atto di cordoglio davanti a una portineria della zona industriale – hanno dichiarato i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Paolo Zappulla, Paolo Sanzaro e Stefano Munafò, accorsi sul luogo della tragedia insieme ai responsabili dell’intero settore industria dei tre sindacati – Davanti a due giovani vite resta il rispettoso silenzio in attesa che la magistratura accerti l’esatta dinamica di quanto accaduto. Gli unici pensieri sono rivolti alle famiglie di Michele Assente e Salvatore Pizzolo, al dolore per due operai che non torneranno a casa a fine turno.»

Le segreterie di Cgil, Cisl e Uil, insieme a tutte le categorie impegnate nell’area, hanno quindi deciso di indire lo sciopero generale dell’intera zona industriale siracusana e hanno chiesto al Prefetto la convocazione urgente di un tavolo sull’emergenza sicurezza.

«Domani tutti i lavoratori si ritroveranno a partire dalle 6.30 davanti alla portineria centrale – hanno aggiunto Zappulla, Sanzaro e Munafò – È il momento di reagire a uno stato di cose che, in materia di appalti, sta mettendo a rischio i lavoratori. Uno stato di cose inaccettabile che, come sindacato, stiamo sottolineando con le categorie da diverso tempo.

Non si può sacrificare sull’altare del risparmio la vita di queste persone – hanno detto ancora i segretari generali – Per questo abbiamo chiesto al Prefetto di convocare tutte le aziende, grandi e piccole committenti, per discutere concretamente di sicurezza e dire definitivamente basta a questa corsa al risparmio. La vita degli operai è impagabile; a noi tutti resta l’impegno morale nei confronti di tutte le vittime sul lavoro e quello concreto verso quanti indossano una tuta certi di poter tornare a casa la sera.»

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