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La crisi delle ex province e l’inefficienza di un esecutivo che non riesce a governare in una micidiale simbiosi

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I siciliani ridotti alla fame, mentre la Sicilia brucia perché qualcuno alla fine ci guadagna. È la prova dell’inefficienza di un governo che non riesce a risolvere una questione di mera economica, che non controlla più niente. Gli esempi sono tanti, ma basta suggerire che i dipendenti delle ex province sono abbandonati da oltre sei mesi senza stipendio e senza la speranza per il futuro, costretti alle barricate per difendere i propri diritti in uno stato democratico ormai solo a parole.

La classe politica siracusana, per rimanere a casa nostra, si è mostrata incapace di sbloccare una semplice vertenza d’ordine politico-economico. Ma non è il loro mestiere? Uno squadrone di privilegiati eletti nei listini che viaggiano con stipendi che vanno dagli undici ai diciotto mila euro al mese, formato da deputati regionali, nazionali e senatori che ogni tanto ci deliziano con comunicati stampa inutili e il più delle volte ripetitive per farci sapere che sono ancora vivi, pronti a ricevere il lauto stipendio, mentre la gente muore di fame, costretti a prostituirsi o a spacciare la droga, a rubare per sopravvivere.

Un compito per i nostri politici che si è ridotto alla servitù del capo clan politico di turno, per favorire gli industriali della chimica e della raffinazione che inquinano, e a quelli farmaceutici che ci propinano medicinali e vaccini che riducono i nostri figli alla schiavitù dell’autismo, quando non finisce peggio. Anziani con pensioni al minimo, costretti a pagare le medicine; così il connubio con le lobby delle medicine decide di far vivere solo chi ha i soldi; i turni nelle liste d’attese per un esame nella Sanità pubblica, per stabilire la presenza del cancro, arrivano dopo mesi, quando il più delle volte è ormai troppo tardi. Solo chi ha i soldi per pagare conosce subito la diagnosi, per la plebe, c’è il funerale anticipato. In Italia un farmaco che costa 30 euro in altri paesi dell’Unione Europea costa invece 10 euro. Il motivo? Chiediamolo ai clan della politica che stanno al governo, che del popolo si ricordano solamente per chiedere il voto con le solite false promesse.

L’impressionante assoluzione nei processi e le prescrizioni dei reati commessi da industriali e politici, con le leggi ad personam, appare un funzionale parallelismo tra la bancarotta fraudolenta dei colletti bianchi attraverso le banche per scaricare il debito affamando il popolo con il connubio del governo, e le estorsioni; le stragi con morti ammazzati con la lupara, oppure con l’avvelenamento dell’ambiente o dei medicinali.

Il dilemma: convivere con istituzioni inefficienti, piuttosto che sostituirsi a esse in una simbiosi micidiale d’ordine malavitoso, dove segreti e ricatti, si possono sempre riciclare?

Concetto Alota

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