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Legge sul parco archeologico, Riili: “Borbonica”, Granata: “Opportunità”

Proseguono le polemiche sull’istituendo parco archeologico della Neapolis. Polemiche rinfocolate dopo la nota del presidente dell’associazione dei costruttori della provincia, Massimo Riili che ha bollato come vecchia e borbonica la cosiddetta legge Granata, istitutiva dei parchi archeologici in Sicilia. Pronta la replica dell’assessore Granata che sottolinea come quella legge hanno determinato il boom turistico della Valle dei Templi con oltre 1 milione di visitatori annui”.

L’ing. Riili sostiene che i parchi archeologici siano solo un bluff. Per Granata, la legge 20 resta la più importante normativa mai emanata dall’Ars e a Siracusa il Parco serve a creare lavoro, servizi, opportunità per i giovani: il resto sono chiacchiere più o meno interessate.

I costruttori sostengono che la perimetrazione della Neapolis sia un gran pasticcio e prelude a numerosi ricorsi al Tar. Granata replica che la Perimetrazione del Parco ha seguito rigorosamente i passaggi previsti dalla legge, a iniziare dalla concertazione. Il decreto di perimetrazione è perfettamente legittimo, fermo restando la possibilità di chi ritiene lesi alcuni interessi di rivolgersi alla giustizia amministrativa. Ma il ricorso al Tar non può diventare strumento deterrente o di avvertimento minaccioso verso le decisioni della politica”.

Ance Siracusa chiede una nuova normativa a tutela delle aree archeologiche senza ingessare il territorio. Granata replica che non si tratta di ingessare ma di valorizzare un paesaggio culturale unico. Sarebbe opportuno mettere da parte ogni arrogante pretesa di piegare gli interessi generali a quelli particolari.

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