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Natura Sicula: “Un residence a ridosso del canale Galermi”

“Il nuovo complesso residenziale sorto alle spalle del viale Epipoli, in via Aldo Moro ha invaso l’antico acquedotto Galermi”. La denuncia è di Fabio Morreale, responasbile di Natura Sicula che parla della “straordinaria opera di ingegneria idraulica scavata a mano dagli schiavi cartaginesi nel 480 a.C., ancora funzionante, pur essendo protetta da una fascia larga 5,5 m, entro la quale è proibito impiantare qualsiasi opera, è stata scavata con le ruspe e invasa da paletti, reti e alberi. Il cantiere, forte di un’autorizzazione rilasciata il 12 novembre dal Settore Ambiente del Comune di Siracusa, non ha rispettato la distanza minima di 2,04 m da misurare dal bordo dei pozzetti di ispezione dell’acquedotto, e ha impiantato la recinzione a soli 15-20 cm di distanza. A titolo gratuito la superficie pubblica veniva concessa perché si sommasse a quella privata in cambio dell’impegno a “mantenerla pulita da erbacce e rifiuti”. Nell’autorizzazione non si fa alcuna menzione all’interesse pubblico che riveste l’area in quanto attraversata dall’acquedotto greco. Due mesi dopo, a recinzione già impiantata, lo stesso ufficio si accorge del vincolo del Canale Galermi e in data 26/01/2021 revoca l’autorizzazione, specificando “per la parte relativa alla posa in opera della recinzione (…) che deve essere rimossa in ossequio al vincolo esistente”. Spiace constatare la superficialità con cui non viene disposta una data entro cui il proprietario deve smontare tutto”.

“Nella identica nota – spiega Morreale – l’ufficio comunale propone al proprietario una rimodulazione dell’autorizzazione, con facoltà di accettazione entro 15 giorni (scadono il 10 febbraio). La nuova autorizzazione specifica che la recinzione del terreno deve essere distante almeno 2.04 m dal bordo del pozzetto e può avvenire esclusivamente utilizzando piante arboree. Anche in questo caso l’indicazione è assai generica perché se dovessero utilizzare specie arboree come il bagolaro, l’ulivo, il carrubo o simili (pensate al Ficus microcarpa o al F. macrophylla), il loro potente apparato radicale riuscirebbe a minare e distruggere l’acquedotto anche da 2 metri di distanza. Alla luce delle suddette anomalie Natura Sicula ha inviato una segnalazione alla Soprintendenza e un esposto a Carabinieri e Polizia Ambientale del Comune di Siracusa. Se la recinzione non dovesse scomparire in tempi brevissimi, max entro questa settimana, la denuncia in Procura risulterà inevitabile”.

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