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Noto, Asilo Nido a rischio chiusura: appello di Bene comune

A sollevare la questione dell’asilo nido “Teresa Schemmari” di Noto è stato il consigliere comunale Pietro Rosa che ha svolto un’azione di indagine per proporre in aula anche una soluzione alla paventata chiusura prevista il 30 aprile. Oggi la coalizione Bene Comune torna a parlarne diramando un comunicato stampa che fa appello all’Amministrazione Comunale. “L’esperienza del Micro Nido Comunale T. Schemmari rischia di essere interrotta nel corso del prossimo mese di aprile a causa di lungaggini burocratiche che non consentono nell’immediato di accedere ai previsti fondi ministeriali. Quello che è stato un grande successo del distretto socio sanitario D 46, potrebbe consumarsi in una traumatica interruzione, che tra l’altro anche inficerebbe sull’ottimo lavoro fino ad oggi svolto dagli operatori del nostro welfare. Inammissibile. In questo caso non si parla di politica, non si parla di maggioranza e opposizioni consiliari, non si parla di attivazioni di esperienze da sbandierare nelle campagne elettorali. Con tutto il rispetto, non si parla neppure dei gravi disagi alla viabilità che in questo momento storico attanagliano la nostra città, ne di opere pubbliche incompiute. Si parla piuttosto di prima infanzia. Si parla di un servizio che assume in carico il primo percorso ludico-educativo strutturato di bambini di età compresa tra i 0 e i 3 anni. Si parla di un servizio che esige continuità fuori da ogni logica di bilancio e a prescindere da qualsivoglia posizione civica, partitica o, più in generale, politica. I bambini del micro nido Teresa Schemmari hanno il diritto di continuare la loro esperienza fino alla naturale scadenza del periodo scolastico e concludere il primo anno di prescolarizzazione. L’amministrazione comunale ha il dovere di non interrompere l’esperienza, garantire questo inalienabile diritto e ricambiare la fiducia di famiglie che, per scelta, hanno affidato i loro figli al nostro micro nido. Tutto ciò anche a prescindere da eventuali divergenze rappresentate da Comuni del Distretto non intenzionati a sposare la causa. Noi siamo il Comune di Noto. Ad onore di cronaca, ricordiamo che il servizio di nido e micro nido che ha visto nascere tali strutture in tutte le città del nostro distretto corrisponde ad un servizio interamente finanziato a rimborso con apposito fondo ministeriale.
Il servizio, rappresentando costi che abbondantemente superano la soglia comunitaria va necessariamente appaltato e non può essere nel suo complesso affidato. Il primo riparto che avrà conclusione nel prossimo mese di aprile non potrà trovare naturale continuità nell’ambito del previsto secondo riparto, alle quali previsioni progettuali di incremento qualitativo e quantitativo del servizio non corrisponde una fattività immediata. Ciò a causa di una mancata tempestività nell’organizzazione dei tempi di gara, che tra le altre attese prevedono tempi specifici per la preparazione del bando e del disciplinare di incarico e circa due mesi tra pubblicazione sulla Guce e sui relativi quotidiani.
Va da sé che il servizio non potrà essere prorogato usufruendo dei previsti fondi ministeriali. Preme evidenziare che nel corso del civico consesso del 28 marzo il consigliere Pietro Rosa ha esposto apposita interrogazione sull’argomento, i quali contenuti si intendono interamente richiamati e condivisi dai movimenti civici della coalizione Noto Bene Comune. Si evidenzia altresì che nell’occasione l’amministrazione comunale ha risposto in modo vago e certamente non preciso, rinviando ad una rassicurazione di impegno sulla questione da parte del sindaco. Ricordiamo che siamo agli sgoccioli. Ad oggi nessuna risposta è stata fornita. Non vogliamo dubitare su un eventuale impegno del nostro primo cittadino, ma è momento che alle parole seguano i fatti. Se altra soluzione non ci fosse, invitiamo l’Amministrazione Bonfanti ad assumersi precise responsabilità sul merito, anche attraverso un autonomo impegno di spesa atto alla copertura del servizio nei mesi di maggio e giugno.
Tutto ciò in attesa dell’organizzazione e stesura del bando e dei previsti tempi di gara, condizione che consentirà la ripresa del servizio nell’ambito del secondo riparto. Per il futuro, si propone altresì di promuovere e meglio propagandare un’esperienza di primaria importanza per il territorio e di dialogare con i comuni compartecipi al progetto, magari lavorando sulla predisposizione e organizzazione di un fondo economico condiviso e di livello distrettuale, capace di mettere ogni amministrazione nelle condizioni di fare la propria parte”. Firmato, come detto, dalla coalizione Bene Comune che adesso si attende risposte da chi di dovere.

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