Spettacolo

Noto, a teatro operetta e verismo caratterizzano febbraio

Il mese di febbraio della stagione classica del Teatro Tina Di Lorenzo di Noto ha in programma due interessanti opere, diverse ma entrambe molto accattivanti. Sabato scorso, 11 febbraio, era in programma “I Malavoglia” con Enrico Guarneri ma lo spettacolo è stato posticipato a martedì 28 febbraio. Così per il mese in corso il sipario si alzerà il prossimo sabato, 18 febbraio, con l’operetta “La scugnizza” realizzata dalla Compagnia di Operetta del Teatro Massimo di Palermo, musica di Mario Costa, libretto di Carlo Lombardo, regia ed interprete Umberto Scida, che il pubblico di Noto conosce ed apprezza, e Maria Francesca Mazzara; Direttore d’orchestra Diego Cristofaro. La produzione ha aperto ufficialmente la stagione del Teatro, lo scorso autunno, ottenendo molti apprezzamenti e i consensi della critica sino all’ultima replica, il 30 ottobre. La storia semplice ma intrigante è espediente perfetto per addentrarsi nelle vivaci melodie napoletane esaltate dalle ugole di Scida, nel ruolo di Chic, segretario di Mr. Toby Gutter e poeta a tempo perso, di Maria Francesca Mazzara, che interpreta Salomè Scugnizza, e di Svevo Bongiolatti (Totò Scugnizzo).

La trama: nella festosa cornice dell’ambiente partenopeo, due scugnizzi, Totò e Salomè, conducono vita spensierata sino all’arrivo di alcuni turisti americani fra cui il ricco vedovo Toby Gutter, sua figlia Gaby ed il suo segretario Chic che la corteggia senza successo. Gli scugnizzi, con Salomé in testa, portano una ventata di felicità nella vita degli americani e mister Toby è al settimo cielo sino a meditare di chiederla in sposa e portarsela in America. Come finirà? Lo scopriremo sabato prossimo al “Tina Di Lorenzo”. Ma, come detto, febbraio sarà caratterizzato anche dal verismo di Verga nella storia della famiglia “trezzota” dei Toscano, meglio noti come “I Malavoglia” nello spettacolo, modellato e diretto da Guglielmo Ferro. Il sicilianissimo regista, figlio del grande ed indimenticato attore Turi Ferro, ha adattato la storia al linguaggio del teatro contemporaneo; tra i segni distintivi di questa rilettura è, senza dubbio, la scenografia. “I personaggi si muovono su un unico palco che si ‘sdoppia’, tanto che la casa del nespolo in poche mosse diventa la zattera della Provvidenza e viceversa, e anche se il cambiamento è minimo a livello scenico, a livello teatrale la differenza viene percepita dal pubblico”. Molta attesa tra il pubblico per quest’opera, ed anche se c’è ancora qualche biglietto disponibile si va spediti verso il sold out; sicuramente grande è la curiosità di vedere Enrico Guarneri, uno tra gli attori aficionados delle stagioni classiche al “Di Lorenzo”, in un ruolo drammatico che le recensioni raccontano sta ricoprendo con grande maestria.

Emanuela Volcan

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