Noto, venti gruppi storici prenderanno parte alla terza edizione del Gran Palio dei tre valli
Palio dei Tre Valli di Sicilia, mancano poco meno di due mesi ma è quasi tutto pronto. L’Associazione Corteo Barocco di Noto sta ultimando i dettagli per la terza edizione che riunirà i cortei storici di Sicilia il 24 aprile. Saranno dai 18 ai 20 i sodalizi che parteciperanno al concorso storico, oltre a un paio di gruppi di sbandieratori che animeranno la kermesse con i loro tamburi e le loro performance. L’Associazione Corteo Barocco di Noto farà come sempre gli onori di casa, sfilando con abiti d’epoca curati dalla responsabile della sartoria Nuccia Boscarino: <<Sin da piccola avevo questa passione per la sartoria – dice la Boscarino – che ho coltivato da autodidatta, poi con l’apertura della sartoria del Corteo Barocco cinque anni fa ho trasferito la mia passione personale all’associazione. In sartoria generalmente lavoriamo il lunedì e il venerdì per circa quattro ore, ma può capitare di impegnare anche qualche altro giorno della settimana o di portarci il lavoro a casa quando ci sono delle rifiniture particolari, perché occorre una concentrazione diversa e più tempo: come il vestito che stiamo confezionando e che indosserà il Gran Cerimoniere. Per un abito del genere, per esempio, rifinito del tutto, occorrono circa tre mesi di lavoro>>.
E a proposito di Gran Cerimoniere, Salvatore Figura, ha raccontato le emozioni nell’interpretare questo delicato ruolo, oltre che la soddisfazione nel dare un contributo per esportare una immagine positiva della città di Noto: <<Il Palio rappresenta un bel momento per le associazioni storiche dei Tre Valli di Sicilia e per noi è una bella responsabilità oltre che soddisfazione nel mostrare la nostra cultura e i nostri abiti. Il primo anno è stata dura: conoscere e farsi conoscere non era cosa facile, poi alla fine siamo riusciti a farci apprezzare, tant’è che grazie anche all’amministrazione comunale abbiamo fatto diventare questo appuntamento un evento fisso negli anni. Tutto questo non sarebbe stato possibile se non ci fosse stata la volontà del presidente Corrado Di Lorenzo e la caparbietà e l’abnegazione del vicepresidente e regista Seby Puzzo>>.
Ma chi è il Gran Cerimoniere? <<E’ colui che nel corteo racconta la storia della città di Noto e – aggiunge Figura – la fa conoscere al di là della presentazione degli abiti e dei personaggi: è qualcosa di emozionante perché si rievoca la storia dopo il terremoto del 1693. Quando iniziammo tanti anni fa, facevamo le prime riunioni al pallone tensostatico e il nostro regista nonché vicepresidente cominciò a individuare le figure che avrebbero potuto rappresentare il corteo, dovevo fare il delegato del viceré, poi sono diventato Gran Cerimoniere. L’emozione per il ruolo? Se non ci fosse non si potrebbe andare in scena, come a teatro: insomma oramai ci sentiamo parte integrante di questa città perché pensiamo di dare un contributo affinché Noto esporti una immagine positiva>>.
E a proposito di Gran Cerimoniere, Salvatore Figura, ha raccontato le emozioni nell’interpretare questo delicato ruolo, oltre che la soddisfazione nel dare un contributo per esportare una immagine positiva della città di Noto: <<Il Palio rappresenta un bel momento per le associazioni storiche dei Tre Valli di Sicilia e per noi è una bella responsabilità oltre che soddisfazione nel mostrare la nostra cultura e i nostri abiti. Il primo anno è stata dura: conoscere e farsi conoscere non era cosa facile, poi alla fine siamo riusciti a farci apprezzare, tant’è che grazie anche all’amministrazione comunale abbiamo fatto diventare questo appuntamento un evento fisso negli anni. Tutto questo non sarebbe stato possibile se non ci fosse stata la volontà del presidente Corrado Di Lorenzo e la caparbietà e l’abnegazione del vicepresidente e regista Seby Puzzo>>.
Ma chi è il Gran Cerimoniere? <<E’ colui che nel corteo racconta la storia della città di Noto e – aggiunge Figura – la fa conoscere al di là della presentazione degli abiti e dei personaggi: è qualcosa di emozionante perché si rievoca la storia dopo il terremoto del 1693. Quando iniziammo tanti anni fa, facevamo le prime riunioni al pallone tensostatico e il nostro regista nonché vicepresidente cominciò a individuare le figure che avrebbero potuto rappresentare il corteo, dovevo fare il delegato del viceré, poi sono diventato Gran Cerimoniere. L’emozione per il ruolo? Se non ci fosse non si potrebbe andare in scena, come a teatro: insomma oramai ci sentiamo parte integrante di questa città perché pensiamo di dare un contributo affinché Noto esporti una immagine positiva>>.
Nella foto la sartoria del Corteo barocco di Noto