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Omicidio Boscarino, il pentito Sardo scagiona due imputati

È entrato in scena il collaboratore di giustizia catanese Sebastiano Sardo al processo per l’omicidio di Alessio Boscarino, il 24enne ucciso la sera del 4 dicembre 2016 ai giardinetti di via Tasso. Sardo è stato esaminato dal pm Tommaso Pagano all’udienza che si è tenuta davanti alla corte d’assise d’appello di Catania (presidente, Rosario Cuteri, a latere, Stefania Scarlata) e si è sottoposto al controesame della parte civile e della difesa. 

Il collaboratore di giustizia ha ribadito quanto aveva dichiarato nella fase di interrogatorio davanti alla Procura etnea. Ha detto che la notte dell’omicidio aveva ricevuto la visita a casa sua di Cristian De Simone, il quale, in lacrime, gli aveva raccontato quanto avvenuto poche ore prima a Priolo. Sardo ha riferito di avere appreso dallo stesso de Simone che le due persone che erano con lui (il fratello Roberto e Davide Greco, condannati in primo grado all’ergastolo) non c’entrassero nulla con l’omicidio, anzi, avrebbero fatto di tutto per placare la sua ira e di evitare che si recasse ai giardinetti per uccidere la vittima. Sardo ha raccontato la dinamica dell’omicidio, così come gliel’avrebbe riferita Cristian De Simone. In buona sostanza, Boscarino quella sera avrebbe minacciato i due fratelli e si sarebbe recato a casa di Roberto dove, armato di pistola, avrebbe intimorito la moglie e la compagna di Cristian. Quest’ultimo, infastidito dall’atteggiamento spavaldo di Boscarino con cui poco prima aveva avuto un litigio davanti a un chiosco di San Focà, si sarebbe armato e diretto ai giardinetti, eludendo la resistenza degli altri due per consumare il delitto che lo definisce d’impeto più che frutto di un agguato. Sardo avrebbe poi consigliato a De Simone di costituirsi.  

Per la difesa dei tre imputati, rappresentata dagli avvocati Puccio Forestiere, Sebastiano Troia e Antonio Zizzi, la ricostruzione dei fatti così come fatta da Sardo escluderebbe le responsabilità di Roberto de Simone e di Davide Greco. Hanno, però, chiesto e ottenuto dalla Corte, un termine a difesa per studiare meglio le dichiarazioni del teste, e il processo è stato aggiornato all’udienza del 27 aprile per le dichiarazioni spontanee dei tre imputati. 

L’avvocato Domenico Mignosa, patrocinatore della parte civile costituita, ha espresso più di un dubbio sulla genuinità delle dichiarazioni rilasciate da Sardo, ritenendolo non affidabile e poco credibile in alcune circostanze come nell’affermare che Boscarino appartenesse alla famiglia dei Caminanti (circostanza non rispondente al vero) mentre sulle minacce e il danneggiamento della vettura dei De Simone, il legale sostiene che tale dichiarazione stride con il compendio probatorio fin qui emerso. 

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