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Operazione Muddica, a giudizio anche il sindaco di Francofonte

Il sindaco di Francofonte, Daniele Lentini, è stato rinviato a giudizio nell’ambito della vicenda giudiziaria denominata “Muddica”. Si tratta di un’inchiesta, coordinata dal pm Tommaso Pagano, in cui sono stati coinvolti dirigenti e dipendenti del comune di Melilli. Mentre per il sindaco melillese, Giuseppe Carta, il processo è già in corso, per il sindaco di Francofonte, imputato per la sua qualità di vicedirigente del II Settore del comune di Melilli inizierà il prossimo anno. Insieme con Lentini, difeso dall’avvocato Stefano Rametta, il gup del tribunale, Salvatore Palmeri, ha emesso il decreto che dispone il giudizio anche a carico dell’architetto Bruno De Filippo, dirigente del V settore del Comune di Melilli, dell’imprenditoreSebastiano Franchino, della dipendente dello stesso comune, Silvana Baracchi, tutti difesi dagli avvocati Fabiola Fuccio e Puccio Forestiere. A giudizio anche l’ex vicesindaco di Melilli, Stefano Elia, assistito dall’avvocato Ezechia Paolo Reale, l’imprenditore Giacomo Crucitti, difeso dall’avvocato Angelo Palermo, e Samantha Spada, assistita dall’avvocato Giulia Licitra. Gli imputati, che dovranno comparire davanti al tribunale per l’udienza del 2 marzo 2023, devono rispondere, a vario titolo, di abuso d’ufficio, turbata libertà degli incanti e falso ideologico. 

I poliziotti della Mobile e del commissariato di Priolo fecero luce su appalti di entità modesta ma che rappresentavano una costante al comune di Melilli. Un sistema ritenuto efficace dagli inquirenti, che, nell’arco di meno di un anno, hanno scoperchiato la pentola in cui bollivano gli affari illeciti. Protagonisti della vicenda sono amministratori pubblici, funzionari e imprenditori, tutti accomunati da un interesse legato alla gestione degli appalti per lavori e fornitura di servizi all’ente pubblico. Per gli inquirenti la tecnica utilizzata spesso era quella della spacchettamento delle gare d’appalto per ridurre la soglia dei 40mila euro ed evitare la complessità delle procedure oltre ad avere un controllo maggiore dell’affidamento degli appalti. Il magistrato definisce “pittoresco” il caso della gara per la realizzazione dell’illuminazione pubblica di una strada. Per ridurre l’importo dell’appalto, era stato escogitato di procedere dapprima con l’affidamento dei lavori limitati a una curva e poi con quello relativo alla palificazione del rettilineo. Opera che, per vari motivi, non è stata poi realizzata.

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