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Operazione “Ta-ta”: la droga correva nella zona Sud siracusana

Ha preso il nome di Ta-ta l’operazione antidroga portata a termine dai carabinieri del Reparto Operativo di Siracusa e della Compagnia di Noto hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari a carico di 7 soggetti (3 in carcere e 4 ai domiciliari) variamente riconosciuti responsabili dei reati di evasione, cessione continuata e concorso continuato in cessione di stupefacenti, emessa dal Gip del Tribunale di Siracusa, Andrea Migneco, su conforme richiesta della locale Procura della Repubblica, che concordavano pienamente con le conclusioni investigative della Stazione di Pachino e del Norm di Noto.

Gli arrestati sono i fratelli pachinesi Giuseppe e Gianluca Nevola, gli avolesi Sebastiano Amore e Giuseppe Bianca, i pachinesi Maurizio Tuzza, Lucia Attardi e Maria ParisioUn ottavo soggetto, anch’egli destinatario di misura cautelare in carcere, non è stato rintracciato ed è al momento attivamente ricercato.

L’indagine, diretta dal Procuratore Aggiunto Fabio Scavone e dal Sostituto Procuratore Gaetano Bono, ha permesso di interrompere una lucrosa attività di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo hashish, eroina e cocaina, condotta nei territori di Pachino ed Avola .

Le investigazioni, condotte dai Carabinieri della Stazione di Pachino e della Compagnia di Noto, hanno avuto inizio nel mese di marzo del 2017, a seguito dell’arresto in flagranza di due fratelli di Pachino, attinti dall’odierna ordinanza cautelare: i Nevola, rispettivamente di 41 e 44 anni da parte dei Carabinieri della Stazione di Pachino, per detenzione ai fini di spaccio di stupefacente. Le successive indagini condotte dai militari dell’Arma hanno permesso di appurare come i due gestissero buona parte dello spaccio di stupefacenti nei due indicati centri.

La conoscenza delle dinamiche delinquenziali locali, attività investigative di tipo tradizionale quali servizi di osservazione, controllo e pedinamento insieme all’utilizzo di strumentazione tecnica, hanno consentito ai Carabinieri di accreditare le dinamiche dell’approvvigionamento e distribuzione degli stupefacenti a Pachino ed Avola.

In particolare, è emerso che i fratelli Nevola, entrambi all’epoca dei fatti sottoposti agli arresti domiciliari, approfittavano delle autorizzazioni per recarsi al SER.T. di Noto, o di altri permessi loro accordati dall’Autorità Giudiziaria per esigenze di vario genere, per incontrare i loro fornitori e reperire lo stupefacente che poi veniva spacciato.

I metodi utilizzati dagli arrestati per reperire e trasportare la droga con l’aspettativa di eludere i controlli dei Carabinieri erano diversi: in un’occasione Tuzza, rientrando a Pachino in autobus da Cassibile, ignorando di essere pedinato dai Carabinieri, ha occultato circa 20 grammi di eroina all’interno di un panino che teneva stretto in mano durante la discesa dal mezzo pubblico.

Ancora, Parisio, per acquistare lo stupefacente da rivendere a sua volta ai suoi “clienti” contattava telefonicamente Bianca a cui chiedeva un appuntamento concordando un orario e concludeva le telefonate dicendo di fare “tà-tà” – da cui deriva il nome dell’odierna operazione – intendendo di fare un incontro veloce. Di fatto, come compreso dai militari nonostante il linguaggio criptico e convenzionale dei sodali, l’orario coincideva col numero di grammi di sostanza da acquistare. Durante uno dei servizi di osservazione controllo e pedinamento, messo in campo dai Carabinieri, la donna è stata infatti trovata in possesso di 3 grammi di sostanza stupefacente dopo aver fissato proprio per le 3 l’appuntamento col BIANCA.

Dopo aver raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico di tutti gli indagati, i Carabinieri della Compagnia di Noto, coadiuvati nella fase esecutiva da militari del Comando Provinciale di Siracusa, da due unità cinofile del Nucleo Carabinieri Cinofili di Nicolosi e da un’unità di volo del 12° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Catania, hanno fatto scattare il blitz, eseguendo le sette ordinanze di custodia cautelare e dando contemporaneamente esecuzione ad ulteriori sei decreti di perquisizione a carico di altrettanti soggetti non attinti da misura cautelare ma indagati nel medesimo procedimento.

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