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Ortigia sostenibile: “No alla vendita dell’ex ospedale 5 piaghe”

Ancora un tentativo – dettato questa volta anche dall’esigenza di risolvere almeno in parte il deficit nelle casse del Comune e scongiurare il progressivo degrado dell’immobile – di mettere nelle mani di un privato, un bene pubblico. Il Convento delle cinque Piaghe ( meglio conosciuto come Ospedale delle Cinque Piaghe), un piccolo gioiello di architettura neogotica, grazie al “cambio di destinazione d’uso”, che attende solo la ratifica del Consiglio comunale, diventerà un albergo, a pochi metri da un altro albergo, di fronte ad un altro albergo, circondato da almeno una ventina – solo in zona Lungomare Alfeo e via Roma – di b&b, residence, affittacamere, mini appartamenti riservati categoricamente a turisti. Di certo non se ne sente l’esigenza. Se non per la ventilata possibilità di essere celermente venduto.

Diverse sono le domande che il comitato intende rivolgere a chi sta per portare questa vicenda verso un’unica direzione. Domande ma anche proposte alternative. La prima, perché non considerare l’ipotesi di concessione di lunga durata a privati in cambio della ristrutturazione a loro spese? E perché non sperimentare in questo caso  il soccorso di fondi immobiliari di investimento etico? Si tratta di strumenti alternativi che sono stati dibattuti recentemente presso la nostra Università di Architettura, sperimentati e studiati da attenti urbanisti ed esperti di finanza immobiliare.

Per quanto riguarda l’uso dell’immobile, il comitato –  che da quando ha iniziato la sua attività è sempre stato supportato da cittadini che vogliono proteggere e preservare il centro storico da attacchi indiscriminati contro la salvaguardia dei beni architettonici e culturali – suggerisce alcuni usi possibili: si pensi ad esempio ad una sala multimediale o per audizioni riservata a musicisti, sala congressi, area espositiva, museo, laboratori didattici, di scrittura, biblioteca, scuola superiore di Turismo, foresteria per il Comune,  e –  merce ormai rara – persino un piccolo cine/teatro con annessa caffetteria e sala di lettura.

Ancora, il comitato CHIEDE di fare chiarezza su alcuni punti, fra i quali l’ottenimento delle autorizzazioni dalle Autorità preposte al vincolo storico/culturale e paesaggistico.

Si osserva inoltre che l’Amministrazione comunale avrebbe dovuto ottenere l’autorizzazione prevista dal Codice dei Beni Culturali, PRIMA di dichiarare la variazione di destinazione d’uso e immettere il bene sul mercato. Così come ricordiamo che esiste e andrebbe rispettato il diritto di prelazione  da parte della Regione – Assessorato dei Beni culturali -, istituto che ha permesso di trattenere e non vendere il Castello di Schisò ( vicenda citata dall’assessore alle Politiche culturali, Fabio Granata durante il recente convegno sui Parchi Archelogici,  con Sebastiano Tusa, al Museo Paolo Orsi).

Ci chiediamo inoltre quale sia e se c’è stato un parere della Commissione Unica per Ortigia, per la quale l’assessore al ramo Giusi Genovesi ha votato a favore della delibera di alienazione del bene.  Va ancora sottolineato che l’edificio è di comune proprietà con l’Asp di Siracusa, e dunque in quanto comproprietari di un bene sottoposto a vincolo paesaggistico, si sarebbe dovuto acquisire anche l’altro parere.  Con un richiamo al Piano di Gestione Unesco, ricordiamo che già dal 2005 è previsto per Ortigia e per il suo patrimonio monumentale di architetture maggiori e minori, un sostanziale protezione nella definizione delle destinazioni d’uso della città storica.

Il comitato, che promuove un uso sostenibile della città, suggerisce che l’Ospedale delle Cinque piaghe, mantenga la sua destinazione esaltandone i suoi contenuti identitari, che non possono essere cancellati da un’affrettata esigenza di ridurre anch’esso a merce di scambio sul mercato della più elementare speculazione turistica.

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