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Palazzolo, raccolta di firme per fare riaprire la casa museo Uccello

Una petizione per sollecitare la riapertura della casa museo regionale Antonino Uccello a Palazzolo Acreide. I promotori della sottoscrizione, che è in corso sui social e domani in piazza del Popolo, a seguito del fatto che due stagioni sono trascorse dalla chiusura dovuta ai lavori di ristrutturazione e restauro, ma a tutt’oggi, nonostante l’ufficialità della consegna-lavori alla Direttrice, la Casa Museo continua inspiegabilmente a rimanere interdetta al pubblico.

“Anche questa stagione – scrivono i promotori dell’iniziativa – dovrà trascorrere con i turisti dinnanzi ad un portone chiuso? Ma la necessità della riapertura non riguarda solo la fruizione della Casa Museo a fini turistici. Senza Casa Museo, la comunità perde un luogo identitario e prezioso nel quale risiedono l’origine e le radici delle tradizioni immateriali che animano il tessuto sociale di Palazzolo Acreide da generazioni.

I la­vo­ri, che ri­guar­da­no il re­cu­pe­ro ar­chi­tet­to­ni­co del­l’e­di­fi­cio sto­ri­co in­clu­so l’a­de­gua­men­to del­l’im­pian­ti­sti­ca, sono stati consegnati nel febbraio 2022 e rea­liz­za­ti dal­l’as­so­cia­zio­ne tem­po­ra­nea di im­pre­se per un im­por­to di 782 mila euro di Fon­di co­mu­ni­ta­ri del Pat­to per la Si­ci­lia.

Uno dei più im­por­tan­ti mu­sei et­noan­tro­po­lo­gi­ci del­la Si­ci­lia, la Casa Mu­seo è sta­ta aper­ta al pub­bli­co nel 1971 da An­to­ni­no Uc­cel­lo, al­l’in­ter­no di un an­ti­co pa­laz­zo set­te­cen­te­sco ubi­ca­to nel cen­tro sto­ri­co di Pa­laz­zo­lo Acrei­de, come mu­seo del­la ci­vil­tà con­ta­di­na. Nel 1983, dopo la pre­ma­tu­ra scom­par­sa del fon­da­to­re (1979), il mu­seo è sta­to ac­qui­sta­to dal­l’Am­mi­ni­stra­zio­ne Re­gio­na­le che ha con­ti­nua­to a cu­ra­re e va­lo­riz­za­re il ric­co pa­tri­mo­nio con­te­nu­to at­tra­ver­so il mu­seo in­ter­di­sci­pli­na­re Gal­le­ria Re­gio­na­le di “Pa­laz­zo Bel­lo­mo” di Si­ra­cu­sa, sot­to cui ri­ca­de. Il Pa­laz­zo fu co­strui­to fra il 1730 e il 1735 da don Fran­ce­sco La Fer­la.

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