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Perdite e penuria d’acqua al canale Galermi

“Lo scorso 14 luglio, accompagnato da alcuni titolari di concessione per l’approvvigionamento idrico, ho effettuato un sopralluogo lungo l’acquedotto Galermi, sia all’altezza delle chiuse di Belvedere sia presso il sito di Pantalica, constatando di persona da una parte la potenziale abbondanza di acqua e dall’altra le condizioni disastrose delle infrastrutture storiche e anche di quelle più recenti, pressoché abbandonate da quando è il Genio Civile ad occuparsi della manutenzione, nonché un’evidente riduzione della portata del canale dopo le paratie di Belvedere, evidentemente chiuse da qualcuno”.

A renderlo noto è l’On. Giovanni Cafeo, segretario della III Commissione ARS Attività Produttive.

“Già nel luglio del 2018 – ricorda Cafeo – a pochi mesi dal mio effettivo insediamento, avevo presentato un’interrogazione avente per tema “Ripristino e conversione della piena funzionalità del canale demaniale ‘Galermi’”, ottenendo per risposta la prima di una lunga serie di promesse senza seguito”.

“Nel corso della seduta del 28 ottobre 2020, dopo una mia espressa richiesta in merito alle competenze sulla manutenzione del canale, l’allora assessore all’Agricoltura rispondeva sostenendo che entro la prossima estate tutti i problemi sarebbero stati risolti – prosegue l’On. Cafeo – ma purtroppo, come ben sanno gli agricoltori che continuano a pagare il canone, anche questa volta quanto affermato non fu poi seguito dai fatti”.

“Nel dicembre del 2020, a seguito di una mia richiesta di audizione in Commissione alla presenza dei tecnici e dei funzionari della regione e delle associazioni di categoria di settore, si stabiliva che sebbene la proprietà dell’opera fosse del Demanio, ancora incerto era l’ente che avrebbe dovuto occuparsi della manutenzione – continua Cafeo – ossia il Genio Civile o il Consorzio di Bonifica; prosegue quindi il disagio da parte dei fruitori del canale, costretti a subire un odioso ping-pong di responsabilità da parte del governo”.

“Due mesi dopo, a febbraio, chiediamo e otteniamo un incontro con il nuovo assessore regionale Scilla – racconta ancora Cafeo – dal quale riceviamo un impegno di soluzione della vicenda che si trasforma però, purtroppo, nella solita promessa non mantenuta, mentre le condizioni del canale Galermi continuano a peggiorare”.

“Proprio a fine febbraio 2021 comincia il dibattito per la legge di stabilità regionale – prosegue l’On. Cafeo – e in commissione di merito riusciamo a fare approvare l’impegno di spesa per la manutenzione del Canale Galermi, previsto in 500 mila euro, un impegno finalmente concreto a favore dell’importantissima opera storico-idraulica; l’approvazione definitiva dell’emendamento alla legge di stabilità regionale però, come sappiamo, porterà il contributo agli attuali 200 mila euro, tutt’ora disponibili ma inspiegabilmente inutilizzati.”

“Oltre ai noti problemi di manutenzione però, dal sopralluogo effettuato è emersa una ipotesi di responsabilità diretta nel tenere chiuse le paratie di Belvedere – continua Cafeo –  le cui conseguenze sembrano evidenti, come da foto allegate, passando in zona Targia, dove da una parte si può vedere il normale scorrere dell’acquedotto e dall’altra uno stillicidio di acqua del tutto insufficiente che, se si dimostrasse dipendere dalla semplice chiusura delle valvole a monte oggetto del sopralluogo, rappresenterebbe una beffa inaccettabile oltre che un evidente danno ai concessionari interessati”.

“Cosa si aspetta dunque a mettere finalmente in moto il cantiere? – si chiede ancora l’On. Cafeo – “Chi ha accesso ai lucchetti delle paratie e può quindi decidere di limitare a piacimento la portata del canale? Possibile che le attenzioni del governo regionale abbiano sempre come oggetto non i siciliani e la gestione ottimale dei servizi essenziali ma piuttosto il riequilibrio delle forze di maggioranza e la riorganizzazione delle poltrone? La risposta a queste domande, purtroppo retoriche, è con tutta l’amara evidenza sotto gli occhi dei cittadini siciliani che ormai hanno capito, loro malgrado, con chi hanno a che fare”.

“Al fine di mettere un punto definitivo a questa vicenda e soprattutto di supportare i cittadini e gli agricoltori titolari di una concessione ad oggi inutilizzabile – conclude l’On. Cafeo – abbiamo deciso di mettere gratuitamente a disposizione un avvocato per avviare una class action e chiedere alla Regione un risarcimento, a ristoro degli oltre due anni di inefficienza dell’opera, per la quale il canone non è mai stato sospeso. Chiunque volesse aderire, può contattare il numero della segreteria 0931-1962200 o la mail info@giovannicafeo.it “.

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