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Petrolchimico siracusano: dopo un lungo silenzio si ritorna a lottare contro l’inquinamento selvaggio  

“La zona industriale siracusana da decenni è terra avvelenata. Assieme a don Palmiro Prisutto faremo azioni per tutelare la salute dei cittadini. A breve la costituzione di un inter-gruppo all’Ars”. A dirlo è il deputato regionale, Ismaele La Vardera, dopo l’incontro con il parroco di Augusta don Palmiro Prisutto avvenuto all’Ars. 

Don Palmiro Prisutto è stato da sempre in prima fila nelle denunce e negli atti concreti contro i giganti del Petrolchimico siracusano, con accuse continue e richieste d’intervento ai massimi livelli industriali, politici e non solo. Ma la risposta è stata da sempre un silenzio assordante, anche in presenza di fatti gravissimi, con bambini nati malformati e centinaia di malati cronici colpiti dai veleni che per decenni hanno intossicato mare, terra e aria, non curandosi delle malattie che si sono diffuse a partire dalla nascita della Rasiom di Angelo Moratti nel 1949; subito dopo s’insediano altri stabilimenti come la Sincat di proprietà dei catanesi, a seguire Eternit, Celene, Liquichimica, Cogema e altri ancora.  Doveva essere l’Eldorado, ma è diventato l’inferno sulla terra.

“Ho avuto l’onore di ricevere in Parlamento don Palmiro Prisutto, parroco coraggioso che da anni si batte contro i veleni ambientali che continuano a provocare morte nella zona di Augusta, Priolo e Melilli – continua La Vardera. Don Palmiro con coraggio citava i nomi dei morti durante le sue omelie, purtroppo la chiesa non ha gradito e ha deciso di rimuoverlo dalla sua parrocchia di Augusta. Quella dei veleni sarà una delle battaglie principale da affrontare durante questa legislatura, creerò per la prima volta nella storia un intergruppo parlamentare sul tema dei veleni ambientali, promuovendo iniziative tra Palermo e Siracusa. Non sono stato eletto a Siracusa – conclude La Vardera – ma credo che un deputato debba lavorare non solo per la propria provincia, ma per tutta la Regione. Credo debba esser una battaglia di tutti i deputati perché se su certi temi, se la politica non interviene, la storia ci condannerà come complici”.

C.A.

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