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Pippo Gianni: “Nessun favore a Cuffaro durante i colloqui in carcere”

“Vero che sono stato più volte in carcere a trovare Totò Cuffaro ma i nostri incontri sono avvenuti in presenza del personale del penitenziario, sono durati pochi minuti e vertevano sulle sue condizioni di salute e su quelle dei detenuti”. Con queste parole l’ex parlamentare regionale Pippo Gianni ribatte rispetto alle accuse che gli sono state rivolte di avere approfittato del suo allora ruolo di deputato nazionale, per avere campo libero per se e per le persone fidate dell’ex presidente della Regione Sicilia ad accedere nel carcere di Rebibbia per fare veicolare notizie e direttive per la gestione dei suoi beni. Secondo il “Fatto Quotidiano”, Gianni sarebbe sott’inchiesta, insieme con altri parlamentari siciliani, per favoreggiamento aggravato, come prospettato dalla Procura antimafia di Roma, che avrebbe aperto un’inchiesta sulle presunte visite sospette ricevute dall’ex Governatore siciliano.

Lui si schermisce assicurando di non avere ricevuto alcun avviso di garanzia e che qualora fosse raggiunto da comunicazione giudiziaria, sarebbe pronto a dare tutti i chiarimenti del caso. Gianni si sofferma sui quattro o cinque colloqui che durante il periodo in cui occupava lo scranno a Montecitorio ha fatto in carcere con il suo amico Cuffaro.

“Da parlamentare nazionale potevo effettuare le visite in tutte le carceri italiane – dice – per sapere dai detenuti le condizioni di vita, i problemi più frequenti da risolvere. Nel caso di Cuffaro, le mie visite sono avvenute alla presenza dello staff politico e soprattutto della vice direttrice e di altri agenti di polizia penitenziaria. Colloqui consumati in corridoio all’impiedi. Ricorda di essere stato per tre anni direttore sanitario presso il carcere di Brucoli e di conoscere bene quali siano le regole da rispettare nei casi di colloqui con detenuti. “Da Cuffaro non ho ricevuto nulla – conclude – e quindi sono del tutto sereno e a disposizione della magistratura qualora dovesse esserci l’esigenza di chiarire la mia posizione”.

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