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Priolo, lettera al ministro dell’Economia: “Sbloccare i fondi delle bonifiche”

Un momento di verifica sulla chimica di Priolo e sollecitare Eni–Versalis ad attivare nel piu’ breve tempo possibile gli investimenti programmati e annunciati ormai da tempo. Questa la richiesta avanzata dal parlamentare siracusano Pippo Zappulla al ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi. Lo ha fatto con un una lettera che ha trasmesso anche al presidente della Commissione Attività Produttive della Camera, Gugliemo Epifani per sollecitarlo ad incontrare le parti sociali e le istituzioni locali valutando l’opportunità di programmare le audizioni direttamente nel territorio. Lettera anche al ministro per l’Ambiente per programmare, insieme con la Regione siciliana, un incontro in tempi celeri per fare il punto sulle opere di bonifica e sulle risorse occorrenti.

Zappulla fa notare come alla chiusura dell’impianto di Clorosoda nel 2005, con un un esubero strutturale tra lavoratori diretti e dell’indotto di circa 1.000 unità, non seguirono gli impegni di riconversione che erano stati assunti.

Solo lo sblocco degli investimenti e delle opere previste potrà garantire presenza industriale, salvaguardia dei livelli occupazionali e, al contempo, condizioni migliori sul terreno ambientale e della sicurezza – dice Zappulla – Con i cambi avvenuti al vertice di ENI, il nuovo amministratore delegato Descalzi ha  presentato ai sindacati di categoria il nuovo progetto industriale dell’ente petrolifero che prevede anche la riorganizzazione generale degli organici. L’intesa ultima raggiunta presso il Ministero per lo Sviluppo Economico sembra avere dato le giuste risposte per la raffineria di Gela e per le produzioni di Porto Marghera”.

“Per quanto riguarda Priolo rimangono rassicurazioni troppo generali e generiche per essere del tutto accolte – spiega Zappulla – Lo stabilimento in questione, pur avendo subito nell’ultimo ventennio una massiccia deindustrializzazione, conta ancora sulle produzioni del  gruppo aromatici e sul craking”. Nel 2011 tra gli investimenti nella chimica che Versalis ha deciso in Italia ha stabilito 400 milioni per Priolo per passare da prodotti commodity a prodotti specialty, cioè ha previsto la chiusura della produzione di polietilene  sostituendola con la produzione di resine tachifiers  per la produzione di colle e collanti , isoprene e  quella di elastomeri per  le gomme. Nell’investimento è stato  pianificato anche  l’efficientamento del craking: un intervento che ha ridotto la  produzione da 2000 ton./giorno a 1400 tonn. al giorno passando da 2 linee a una e con un recupero energetico del 40/50 %.   Ma come accade ormai da tantissimi anni questi investimenti vengono stabiliti con la politica dei due tempi; il primo  vede la fermate delle produzioni in perdita e poi un  secondo tempo per  la costruzione dei nuovi impianti. Nell’ultimo decennio a Priolo tale politica si è fermata sempre e solo alla prima fase.   L’Eni-Versalis aveva assicurato che entro giugno avrebbero chiesto queste autorizzazioni. Ma ad oggi tutto questo non è successo. In questi giorni l’Eni ha mandato segnali e comunicazioni varie   confermando gli investimenti per Priolo ma non si può disconoscere lo scetticismo diffuso per la credibilità degli impegni assunti.  Rimane legittima e forte , pertanto,   la preoccupazione che dentro il nuovo piano nazionale dell’Eni l’investimento di Priolo, la chimica di Priolo, la riconversione degli impianti con nuove produzioni (e interventi di ulteriori ammodernamento tecnologico anche in una migliore visione ambientale) svanisca nei meandri delle politiche di deindustrializzazione e delocalizzazioni dell’Eni. 

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