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Resta in carcere l’insegnante che abusò di due minori

Rimane detenuto nel carcere di Cavadonna Giuseppe Abbate, il 50enne insegnante di religione augustano, arrestato giovedì scorso dai poliziotti della squadra mobile della Questura di Siracusa, perché accusato di atti sessuali ai danni di due minori stranieri, immigrati. Assistito dall’avvocato Puccio Forestiere, l’indagato è comparso ieri mattina al cospetto del Gip del Tribunale, Andrea Migneco, che ha disposto la convalida dell’arresto, operato dagli investigatori, che lo tenevano sott’osservazione ormai da diverso tempo.

Alla presenza del Pm Maurizio Musco, l’uomo ha sostanzialmente ammesso le proprie responsabilità anche perché colto nella flagranza del reato dai poliziotti, che sono piombati nella sua abitazione di Augusta. Il docente si è detto molto provato e dispiaciuto da quanto accaduto mentre il legale difensore, aveva chiesto al giudice che al suo assistito venisse applicata una misura meno afflittiva, atteso che vive da solo in casa, di essere stato sospeso dall’attività di insegnamento della religione nelle scuole e che quindi non avrebbe alcuna possibilità di reiterare il reato. Il giudice per le indagini preliminari, invece, non ha tenuto conto di tali indicazioni ma ha ritenuto prevalenti i gravi indizi di colpevolezza e quindi, l’esigenza di confermare la custodia cautelare in carcere.

L’indagato, nel rispondere alle domande del Gip, ha accennato al suo impegno personale per dare ospitalità ai migranti, facendo parte dell’associazione “AccoglieRete”, importante realtà di volontariato della città di Siracusa, che si dedica alla tutela degli immigrati minori non accompagnati, giunti in gran numero nell’ultimo anno sul nostro territorio. Grazie alle numerose credenziali, Abbate aveva ottenuto la qualifica di tutore e per tale motivo gli sono stati affidati diversi minorenni, arrivati sul suolo siracusano con i carichi di migranti sulle carrette che solcano il Canale di Sicilia. Per l’accusa, Abbate avrebbe approfittato di questo ruolo per adescare i minori ai quali avrebbe offerto dai venti ai cinquanta euro per ogni prestazione a cui si sottoponevano. Accuse confermate dal minore che è stato interrogato due mesi fa a Roma e il cui riscontro è avvenuto giovedì pomeriggio con il blitz dei poliziotti nell’abitazione dell’insegnante, dove è stato colto in flagranza di reato insieme con due ragazzini stranieri in atteggiamento inequivocabile.

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