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Riili (Ance): “Parco Neapolis un progetto non un vincolo”

“La perimetrazione di un parco archeologico “complicato” come quello che abbiamo a Siracusa richiede ben altri approcci: una cosa è un piccolo insieme di emergenze archeologiche da recintare e presentare ai turisti, altro un parco che permea da millenni tutto il tessuto urbano antropizzato in cui vivono più di 100mila persone. Un parco di questa portata, per funzionare e non essere solo un vincolo, deve avere un “progetto” completo sotto ogni aspetto”. Lo sostiene il presidente di Ance Siracusa, Massimo Riili, alla luce del fatto che lunedì il consiglio regionale dei beni culturali affronta la vicenda relativa al parco archeologico della Neapolis.

“A Siracusa – continua il Presidente dell’associazione dei costruttori – nel dicembre del 2013 il Consiglio Comunale, sulla base di una puntuale istruttoria dell’Architetto Navarra, responsabile del dipartimento urbanistica, approvò all’unanimità una delibera con cui si chiedeva alla Soprintendenza ed all’Assessore regionale Maria Rita Sgarlata di rivedere radicalmente la perimetrazione del Parco, perché, di fatto, se approvato in quel modo, avrebbe messo in ginocchio l’intera comunità, rendendo carta straccia il vigente Piano Regolatore Generale e bloccando ogni intervento edilizio anche fuori dal Parco per il sovvertimento di tutti gli equilibri urbanistici dell’intera città”.

“La conseguenza fu una raffica di ricorsi che hanno chiesto di sospendere il decreto assessoriale della perimetrazione, ai quali il TAR ha risposto che al momento il parco è praticamente inesistente, rinviando le liti a dopo l’eventuale approvazione finale del Parco”.

“Conosciamo l’attenzione di Enzo Vinciullo ai problemi della città ed allo sviluppo sostenibile – dice Riili – ma questa volta gli chiediamo di fermarsi, di rinviare possibilmente a dopo la campagna elettorale e alle elezioni, restando a sua disposizione per approfondire meglio la questione, augurandogli comunque la meritata riconferma”.

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