Scuole siracusane, il Comune verifica le planimetrie dei 15 istituti
In attesa dell’esito al Miur della proposta di dimensionamento scolastico in cui rischiano l’accorpamento alcuni istituti della provincia, l’amministrazione comunale del capoluogo ha avviato una sorta di screening sulle variazioni relative alla destinazione d’uso di tutti gli istituti scolastici del territorio. Ciò significa che, carte alla mano, gli amministratori pubblici stanno chiedendo ai dirigenti scolastici di rivedere anche il numero di iscrizioni di alunni. Il piano di revisione coinvolge tutti e 15 gli istituti comprensivi della città con un numero di 11.701 alunni a cui vanno aggiunti coloro che frequentano le scuole provate, e sono in aumento dopo i casi Archia e Archimede.
Il piano del comune intende perseguire la sicurezza degli alunni e degli edifici scolastici. L’assessore all’Istruzione, Pierpaolo Coppa ha avviato con i propri uffici una verifica di planimetrie e di tutta la documentazione presente all’ufficio tecnico comunale di via Brenta con reale destinazione d’uso e ciò che nel tempo sono diventati gli edifici scolastici.
Per esempio l’istituto scolastico Raiti di via Torino, sulla carta è destinato all’infanzia ma nel 2000, con l’avvio dell’autonomia e degli istituti comprensivi, oltre che all’originaria destinazione ospita classi per la primaria mentre un’ala è stata destinata alla scuola media inferiore. Il Verga di via madre Teresa di Calcutta e il Costanzo, invece, avrebbero dovuto ospitare solo scuole medie.
“Forte del desiderio di ripristinare il numero esatto degli alunni – dice il segretario della Flc Cgil, Paolo Italia – l’assessore Coppa con un esperimento ha chiuso 6 classi all’Archimede tra infanzia e primaria mentre quest’anno vuole rivedere i 15 istituti comprensivi. Ne consegue una situazione paradossale: per mettere in sicurezza i bambini c’è il rischio di disattendere le lunghe liste d’attesa per le iscrizioni in almeno 11 istituti. Con la cura dimagrante sulle iscrizioni si va incontro alla perdita di posti di lavoro tra i docenti mentre non c’è il rispetto della legge sull’autonomia”.
Mercoledì, con procedura d’urgenza, è stata indetta l’assemblea del personale degli istituti comprensivi per affrontare la situazione.
In quella sede, il sindacato lancerà alcune proposte alternative: non cambiare le destinazioni d’uso; affittare locali che possano alleviare normale criticità come quelli del banco alimentare di via Caldarella, quelli sotto il vecchio catasto fra i carabinieri e Provveditorato di proprietà del Ministero Tesoro, quelli di via Brenta (ex motorizzazione), l’edificio che ha ospitato la delegazione Neapolis. “Su questo e altro ancora auspichiamo un confronto con l’amministrazione comunale e con l’ufficio scolastico regionale – dice Italia – e non accettiamo fughe in avanti o posizioni pregiudizievoli”.