CronacaPrimo Piano

Sparatoria di Avola, in manette un commerciante

Un negoziante avolese sarebbe il responsabile del ferimento a colpi di pistola di un uomo. L’episodio è avvenuto ieri mattina e a risolverlo sono stati i poliziotti che hanno arrestato Gabriele Li Gioi, di 39 anni, per i reati di tentato omicidio, porto in luogo pubblico e detenzione di arma clandestina. Gli investigatori della Squadra Mobile e del Commissariato sono intervenuti in una zona centrale del Comune di Avola a seguito di una segnalazione di esplosioni di colpi d’arma da fuoco, durante una lite tra due uomini.

I poliziotti intervenuti si sono trovati davanti ad un uomo sanguinante, di poco più di trent’anni, che si stava allontanando con un grosso arnese in mano. Il rivale era già scappato ma veniva immediatamente rintracciato proprio nei pressi del Commissariato di Avola.

L’aggressore, dinnanzi ai poliziotti ha ammesso di aver esploso numerosi colpi in direzione del proprio avversario, attingendolo in più punti del corpo, con l’arma che aveva illecitamente al seguito. Dal racconto emergeva che la vittima ha provato a difendersi con un grosso martello ma ha comunque avuto la peggio riportando ferite d’arma da fuoco alle due gambe ed al braccio.

Il ferito, giunto al pronto soccorso dell’Ospedale di Avola, ha ricevuto le prime cure dai sanitari ed è stato sottoposto ad un delicato intervento alla gamba per l’estrazione di un proiettile.

A sua volta anche per il Li Gioi si sono rese necessarie le cure dei sanitari per le ferite riportate a seguito dei colpi inferti dalla vittima nel tentativo di difendersi.I poliziotti, pertanto – coordinati dal Procuratore Aggiunto della Repubblica, Fabio Scavone e dal Sostituto Procuratore della Repubblica dott. Gaetano Bono, che assumevano immediatamente la direzione delle indagini, iniziavano a visionare le   telecamere di videosorveglianza della città e ad acquisire, nella immediatezza, elementi utili alla ricostruzione degli eventi.

Dalle indagini, corroborate da immagini e dalle dichiarazioni dei presenti, è emerso che i due contendenti, a bordo delle proprie autovetture, avevano avuto un incontro occasionale poi degenerato con il tentativo omicidiario del Li Gioi. L’arma impiegata per il delitto, un revolver privo di matricola, che nel frattempo era stato gettato in un terreno rurale sito a poche centinaia di metri dal luogo dei fatti, è stato rinvenuto e sequestrato dagli investigatori.

Il movente sarebbe da ricondurre a un’automobile venduta da Li Gioi a Vincenzo Caruso, attraverso un autosalonista di Ispica. Secondo quanto si è appreso, Vincenzo Caruso si sarebbe sentito truffato per quell’affare che a suo dire sarebbe stato una “pataccata”. Troppi soldi per una vettura che non era nelle condizioni che invece gli erano state descritte. Dopo l’acquisto per Li Gioi, titolare di un negozio per accessori da caffè ad Avola e collaboratore esterno dell’autosalonista, La notte tra il 3 e 4 marzo Caruso, aveva appiccato il fuoco ad una vettura di proprietà di Li Gioi e subito dopo aveva intenzione di danneggiare il negozio del commerciante, bloccato in tempo dai carabinieri. Caruso è stato rimesso in libertà dopo qualche giorno. Ma la partita fra i due non è chiusa e ieri mattina i due si sono incrociati in via De Gasperi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *