Una disgrazia la morte del manovale precipitato dalla scogliera
Potrebbe essersi trattato di una disgrazia la causa della morte di un manovale siracusano, precipitato nel vuoto la mattina del 8 febbraio. Verso questa tesi propendono gli inquirenti, che stanno approfondendo la vicenda di Salvatore Pitruzzello il 27enne morto a seguito delle gravi lesioni riportate in varie parti del corpo a seguito della caduta dalla scogliera di Riviera Dionisio il grande. Sin dal momento della scoperta del cadavere, il pm Andrea Palmieri e i poliziotti della squadra mobile, pur ampliando lo spettro delle indagini a tutto tondo, sono stati propensi a escludere l’ipotesi del suicidio. Scavando nel recente passato della vittima, non hanno trovato alcun motivo plausibile nemmeno di ordine psicologico perché l’uomo mettesse in atto quel disegno autolesionistico. Sono rimaste in piedi le altre due ipotesi, quella della responsabilità di altre persone e quella del fatale incidente. Delle due, gli investigatori ritengono più praticabile la seconda, accreditando, quindi, l’ipotesi che Pitruzzello possa avere perso l’equilibrio sporgendosi oltre il dovuto dal parapetto. Ma dovranno essere tutti i rilievi scientifici, disposti dalla magistratura, a dare la risposta definitiva rispetto alle cause della caduta dell’uomo dalla scogliera.
Il giallo si è presentato agli inquirenti in tuttala sua crudezza la mattina di una settimana addietro quando alcuni passanti, affacciandosi dalla veduta in mare, hanno notato la presenza di un cadavere nella scogliera sottostante la via Eucleide, lungo la Riviera Dionisio il grande.
Sul posto è accorso il personale dei vigili del fuoco, specializzato in tecniche Saf di derivazione speleo-alpino-fluviali che con l’ausilio di un’autoscala, hanno recuperato il corpo dello sfortunato. Dall’ispezione cadaverica, eseguita dal medico legale Veronica Arcifa, su disposizione del pm Salvatore Grillo, è emerso che l’uomo sarebbe morto a causa delle lesioni riportate in varie parti del corpo a seguito della caduta sulla scogliera sottostante da un’altezza di almeno 11 metri. Il medico legale ha anche stabilito che a concorrere alle cause del decesso sarebbe stata anche l’ingestione di acqua, quindi, l’annegamento. Le persone che lo hanno conosciuto, hanno riferito agli investigatori di una persona assolutamente tranquilla, che abbia avuto nessun problema con alcuno che, non abitando distante dalla zona in cui si è verificata la disgrazia, potrebbe essersi recato fino al bordo del muretto per godere del panorama senza mettere in conto l’imponderabile.