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Viale Lido Sacramento, un muro per arginare il mare ed è polemica

Il rifacimento del tratto di via Lido Sacramento, schiuso al transito ormai da qualche anno per il cedimento del costone e della strada, torna di attualità. In primo luogo, per i lavori di messa in sicurezza che si stanno realizzando ma anche per la scelta operata per risolvere il problema: un muro in cemento armato profondo 8 metri e lungo 100. 

“Una diga – interviene Carlo Gradenigo, presidente di Lealtà & Condivisione – che, come per il primo intervento di risanamento finito in mare l’anno successivo, sembra non aver nuovamente tenuto conto delle acque di falda che in quel punto sfociavano in mare. Tre anni di appelli hanno avuto come unico risultato il posizionamento dei pali secanti a una distanza di circa 15 cm l’uno dall’altro e non in aderenza. Ma se l’acqua di falda riuscirà a defluire attraverso tali interstizi dipenderà dal materiale presente a monte e se l’intervento risolverà il problema crolli o accelererà quello dei tratti di strada prima e dopo la paratia, ce lo dirà solo il tempo”.

Per Gradenigo, “di certo l’acqua non la si può fermare con le mani e davanti alla ciclopica paratia non potrà che accumularsi cercando sfogo a destra e sinistra del muro con il rischio di veder svuotato lo strato sottostante il manto stradale creando una voragine simile a quelle che hanno visto sprofondare i tratti di Viale Teocrito e Lungomare di Levante.

Chiedendosi quale sia stato l’esito del nulla osta atteso dalla Regione sulla valutazione di impatto ambientale dell’opera che ne bloccava i lavori, Gradenigo aggiunge che “sarebbe molto grave se dopo tanta attesa si dovesse ripresentare il problema al primo evento alluvionale estremo spostando poco più in là il prossimo crollo della strada”.

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