CronacaPrimo Piano

Voto di scambio, ai domiciliari l’ex assessore Pippo Sorbello

C’è anche l’ex assessore regionale ed ex sindaco di Melilli, Pippo Sorbello tra i dodici indagati coinvolti nell’operazione antimafia Asmundo. Sorbello è stato posto ai domiciliari, con l’accusa di voto di scambio elettorale politico/mafioso. Sarà interrogato dal Gip del tribunale per chiarire la propria posizione. Candidato sindaco alle elezioni amministrative del 2022, a Melilli, nelle quali si è affermato Giuseppe Carta, secondo gli inquirenti, Sorbello avrebbe accettato la promessa di ottenere voti in cambio di denaro e dell’impegno ad operarsi per agevolare la scarcerazione del figlio di un affiliato.

Pippo Sorbello è un politico di lungo corso. È stato più volte consigliere comunale e assessore a Melilli e anche deputato regionale all’Ars e assessore al Territorio e Ambiente nel governo Lombardo.

In passato è stato coinvolto in altre inchieste giudiziarie: nel 2012 gli fu notificato un avviso di garanzia per voto di scambio nell’ambito di una inchiesta della Procura distrettuale antimafia di Catania. Era deputato regionale, nelle file dell’Udc e dopo quel provvedimento decise di dimettersi dall’incarico di vicecapogruppo del partito all’Assemblea regionale siciliana, e di sospendersi da tutti gli incarichi di partito. Nel 2018 venne assolto in tribunale da quell’accusa. Nel 2022 è stato candidato a sindaco di Melilli ma in quella circostanza non vi fu partita perché Giuseppe Carta, attuale deputato regionale Mpa, si confermò sindaco del comune industriale siracusano, con il 75% delle preferenze.

Secondo gli inquirenti, proprio in occasione della campagna elettorale per le amministrative a Melilli avrebbe accettato la promessa di ottenere voti in cambio di denaro e dell’impegno ad operarsi per agevolare la scarcerazione del figlio di un affiliato al clan Nardo, detenuto nella casa di reclusione di Caltagirone. Dipendente dell’Ias, che gestisce il depuratore consortile di Priolo, Pippo Sorbello è stato anche consigliere d’amministrazione della società, incorrendo in una complessa vicenda amministrativa risolta da suo favore al Tar di Catania.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *