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Zito (M5S): “Qualità dell’acqua, parametri non a norma”

Il portavoce all’ARS del movimento cinque stelle Stefano Zito,  ha inviato una serie di richieste di accesso agli atti all’Asp di Siracusa, all’ARPA Siracusa, all’Assessorato della Salute e al Sindaco di Siracusa , per ricostruire la situazione relativa alle caratteristiche dell’acqua erogata a Siracusa. Ecco che cosa emerge:

In data 30.09.2015 chiedevamo all’ARPA i risultati delle analisi su pozzi e serbatoi dal 2013 al 2015. Nella nota a riscontro del 14.10.2015, l’ARPA Siracusa, precisando che la stessa si occupa di effettuare le analisi sui pozzi del Comune di Siracusa, ometteva i risultati dei valori relativi al sodio per l’anno 2015, valori invece presenti per l’anno 2014, ma non per tutti i pozzi. Inoltre, i parametri di “conducibilità” e “cloruri” risultavano spesso superare di gran lunga i limiti di legge (valore massimo consentito = 250 mg/l per i cloruri) e persino i valori massimi ammissibili (V.M.A. = 664 mg/l per i cloruri), consentiti dalla deroga concessa dalla Regione Sicilia fino al 2006. Ciò vale anche per gli anni che vanno dal 2007 al 2012.

– Anche dal riscontro dell’ASP alla richiesta atti del 6.10.2015 sui risultati delle analisi chimico-fisiche e batteriologiche dei pozzi e serbatoi dal 2013 al 2015, emergono valori di gran lunga superiori ai limiti di legge per quanto riguarda i parametri “conducibilità”, “cloruri” e “durezza” con riferimento ai serbatoi Bufalaro basso, Teracati e pozzo San Nicola.

– Alla richiesta di integrazione del 16.12.2015 veniva dato riscontro completo in data 21.12.2015 ed emergeva , oltre alla non conformità di alcuni parametri chimico-fisici, anche la non conformità per il parametro batteri coliformi a 37° prima della clorazione nei serbatoi Bufalaro basso e Teracati in alcuni periodi del 2013 e del 2014.

Asp 8 e assessorato regionale alla salute hanno  risposto anche di essere consapevoli della problematica decennale “legata all’elevata concentrazione salina delle acque sotterranee utilizzate a Siracusa per la distribuzione al consumo umano”. L’Asp inoltre sottolinea che, nel corso degli anni, le varie società di gestione delle acque siracusane, erano state autorizzate dalla Regione Siciliana all’utilizzo dei pozzi incriminati in deroga ai parametri tabellari(200 mg/l per il sodio e 250 mg/l per i cloruri), per un Valore Massimo Ammissibile (V.M.A.), rispettivamente di 324 mg/l per il sodio e 664 mg/l per i cloruri, deroga prorogata negli anni fino al 31/12/2006.
Dopo tale data, la società che gestiva al tempo l’acquedotto di Siracusa, è stata invitata, con diverse comunicazioni ufficiali indirizzate anche al Sindaco, a pianificare ed attuare interventi atti a migliorare la qualità delle acque in distribuzione, imponendo il rientro dei parametri difformi ai limiti consentiti dalla legge.

Nel Settembre del 2012 la SAI 8, dopo il fallito tentativo di migliorare la qualità delle acque attraverso l’utilizzo di tre pozzi pilota, inoltrava all’Assessorato Regionale per la Sanità e per conoscenza al Ministero della Salute, istanza di concessione in deroga all’utilizzo delle fonti di approvvigionamento storicamente “fuori range”. In risposta alla nota, il Ministero della Salute evidenziava l’impossibilità di concedere ulteriori deroghe e, rimandava all’Assessorato Regionale la gestione della non conformità.
Quindi a tutt’oggi, non risulta essere stata concessa alcuna deroga per i valori tabellari dall’Ufficio Regionale competente. L’ultima deroga risulta essere quella del 2006. E siamo nel 2016.

Riguardo ai rischi per la salute che possono derivare dal consumo di acqua ricca di cloruri e sodio, i vari responsabili del servizio di Igiene Pubblica (già dal 1994), confortati dall’autorevole parere del prof. Giuseppe Giammanco, Direttore dell’Istituto d’Igiene dell’Università di Catania, pur esprimendo giudizio di non conformità dell’acqua fornita dall’acquedotto di Siracusa relativamente ai parametri in questione, hanno messo in evidenza che la stessa, in via generale, può essere utilizzata per gli usi alimentari e di cucina senza alcun danno per la popolazione generale ma con una controindicazione relativa per cardiopatici ed ipertesi e per tutti coloro che presentano patologie legate al contenimento del cloruro di sodio nell’assunzione giornaliera.

Il 31 Marzo 2014, dopo il fallimento della Sai 8, l’ASP di Siracusa, inviava una nota al Sindaco di Siracusa, con cui chiedeva di adottare opportuni provvedimenti atti a risolvere fattivamente la problematica. Inutile dire che né nel 2012, Sindaco Visentin, né nel 2014, Sindaco Garozzo, alle raccomandazioni dell’ASP è stato mai dato riscontro.
Sempre l’ASP sottolinea che: “ad oggi, gli interventi messi in atto pur producendo dei risultati nel breve termine, nel medio e nel lungo termine si sono rivelati insufficienti, per cui l’ente gestore deve prendere in esame soluzioni tecnologiche diverse rispetto a quelle finora tentate.”

A fronte di tutto ciò, ci chiediamo se sia giusto che i cittadini paghino un servizio così caro a fronte di una qualità dell’acqua che non rispetta i parametri consentiti dalla legge e di un servizio che va spesso incontro a interruzioni e guasti. In attesa di un segnale da parte dell’Amministrazione Comunale, stiamo valutando le azioni più efficaci per far valere i nostri diritti di consumatori e di cittadini.

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