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Il diktat del piano vaccini del governo, i pericoli nascosti e gli interessi della lobby

Il governo italiano mette a cuocere sul fuoco delle polemiche un decreto a senso unico sulla profilassi obbligatoria, ma la realtà è ben diversa. Intanto, si registra la lunga polemica sulle vaccinazioni obbligatorie e gratuite che passano da quattro a dodici: anti-poliomielitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti epatiteB, anti-pertosse, anti-Haemophilus influenzale tipo B, anti meningococcica B, anti-meningococcica C, anti-morbillo, anti-rosolia, enti-parotite, anti-varicella. Senza questi requisiti i bambini non sono ammessi all’asilo nido da zero a sei anni e i vaccini devono essere tutte obbligatoriamente somministrate ai nati dal 2007. Poi, ai nati dal 2001 al 2016, devono essere somministrate le vaccinazioni del calendario dell’anno di nascita. Per le scuole elementari, medie e primi due anni delle superiori, l’iscrizione avviene lo stesso; ma i genitori rischiano una sanzione da 500 fini a 7.500 euro. A segnalare l’infrazione alla Procura della Repubblica saranno le Asl di competenza. Sono esonerati i soggetti immunizzati per effetto della malattia naturale e i soggetti che si trovano in specifiche condizioni cliniche documentate. Come, ad esempio, i soggetti che abbiano precedenti gravi reazioni allergiche al vaccino o a uno dei suoi componenti.

Un’imposizione bella e buona senza alcuna garanzia per i piccoli. Nel nostro brodo siracusano, i comuni che si affacciano nel polo petrolchimico siracusano hanno una difficoltà oggettiva rispetto al resto dei residenti in provincia di Siracusa. La ministra della Salute Lorenzin ha annunciato con leggerezza il testo della legge ma, tra le tante cose, le strutture italiane non sono in grado di gestire un’emergenza di tali dimensioni.

La situazione peggiore è in Sicilia. I contrari sono numerosi e parlano di gravi pericoli per i vaccinati in massa senza un’accurata ricerca e prassi di controllo seria e approfondita. È vero che insiste l’allarme epidemiologico, ma i vaccini non sono tutti rigorosamente testati, monovalenti e limitai al caso specifico. La ricerca scientifica in tal senso è inutile, e forse anche dannosa perché difende gli interessi di una sola parte. Non è uno scherzo di poco conto. Il rischio è davvero grosso. Insistono troppi reali conflitti d’interessi da parte delle lobby farmaceutiche e la politica. Occorrono ricerche indipendenti dagli interessi diretti, eseguite da terzi, o addirittura dallo Stato. Gli organi di stampa si sono ammutoliti con il rischio dell’isolamento degli interessi collettivi della popolazione. Il popolo rischia davvero grosso e stavolta il gioco delle parti sempre davvero sbilanciato. Un ordine del ministro in carica impartito con la consapevolezza che i danni eventuali provocati saranno a carico, ironia della sorte, delle stesse vittime: i cittadini contribuenti, mentre la decisione con il rischio del doppio connubio è stata presa da una sola persona con la delega pro-tempore. Forse addirittura è il caso di richiamare i diritti dei cittadini sanciti nella Costituzione ormai dimenticata. Protestare è un diritto; difendere i bambini dalla speculazione dei poteri economici è per i genitori e gli adulti un obbligo. Richiamiamoci alla rivoluzione non più silenziosa come finora, ma da combattenti; d’altronde gli europei siamo tutti figli della rivoluzione Francese.

Concetto Alota    

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