Politica

Noto, Figura: “Con la giunta Bonfanti i conti non tornano”

Doveva essere il quartier generale dell’opposizione all’attuale, e riconfermata, amministrazione. E’ diventato, invece, luogo privilegiato per incontrare la stampa e chiarire la posizione della coalizione Noto Bene Comune in merito ai gravi fatti che stanno caratterizzando questo secondo mandato di Corrado Bonfanti. A parlare è il leader ed ex candidato alla carica di Primo Cittadino, Corrado Figura, solo pochi giorni dopo il confronto in aula consiliare, durante i lavori del Civico Consesso, stimolato proprio dai consiglieri della coalizione. “Ho atteso qualche giorno, dopo le notizie di stampa relative alla scoperta di un bonifico illecito, poiché versato sul conto di un dipendente comunale e perché effettuato da una ditta che ha rapporti di lavoro con l’Ente Comune. Attendevo quei chiarimenti che, però, non sono giunti ne in conferenza stampa, ne in Consiglio, arrecando un significativo danno all’immagine della nostra città. Ecco perché a gran voce i nostri consiglieri hanno chiesto le dimissioni del Sindaco Bonfanti, l’estremo tentativo di ridare alla città quella dignità che merita”. Senza dimenticare la vicenda Cultrera, ovvero l’indagine sulle presunte firme false per la presentazione della lista Patto per Noto, e per la quale lo stesso consigliere, in attesa di conoscere la conclusione delle indagini, si era autosospeso, per poi rientrare qualche tempo dopo.

“Non possiamo nascondere che Cultrera, come il deputato al centro delle vicende giudiziarie degli ultimi giorni, siano stati determinanti per la vittoria al ballottaggio proprio a discapito del sottoscritto e della mia coalizione. Come negare il peso specifico di queste alleanze, come rinnegare i propri compagni di viaggio manifestando estraneità (ma ricordiamo come il già deputato all’Ars sia rappresentato all’interno della Giunta Bonfanti al 50% dei suoi componenti). Se non si riesce a fare chiarezza su queste posizioni, si lede l’interesse pubblico e dei candidati dell’avversario e, dunque, dei cittadini. La competizione elettorale è come una gara sportiva, si concorre rispettando le regole”.

A proposito di regole, di certo si parla, e si parlerà ancora tanto, aspettando il corso della giustizia, della vicenda del bonifico. “Le cose che ci hanno lasciati sconvolti sono le modalità e i tempi di effettuazione di questo bonifico: chi ha accreditato il dipendente comunale a ricevere sul proprio conto il bonifico per la campagna elettorale del candidato Corrado Bonfanti? E poi, lasciatemelo dire, perché una ditta che ha rapporti con Noto, che ha sede fuori, si è sentita in dovere di fare questo bonifico? Chi ha dato i dati del bonifico? Perché in un conto diverso da quello deputato ad accogliere i supporti leciti? Non risponde, e allora cosa fa Bonfanti, attacca gli altri. Io non ho ricevuto ne richiesto bonifici ad alcuno ma cosa più importante è che non esiste obbligo alcuno di comunicare queste spese. E allora altri quesiti si pongono: perché il Sindaco ha attivato delle procedure non previste? Noi abbiamo agito nella massima regolarità. E ribadiamo, se continuano ad esserci dubbi, come è evidente che ci siano, il Sindaco  deve dimettersi perché danneggia l’immagine della città. Lui dice che ci sono detrattori e chi sarebbero? Le forze dell’ordine? Le inchieste giornalistiche? Piuttosto invece spieghi ai cittadini perché non ha sentito il dovere, avendo appreso di questo bonifico, di informare la città? Chi sta pagando il comportamento del Sindaco è unicamente Noto, e le istituzioni che vengono, inevitabilmente, screditate”.

E chiude. “Quest’opposizione e l’unica che ha garantito e sta garantendo la democrazia, e noi continuiamo a chiedere le dimissioni perché continua a non esserci chiarezza. E vorrei evidenziare come noi ci mettiamo sempre la faccia e non ci permettiamo di scherzare con le normative, che sono la guida della nostra attività politica. Non crediamo nel giustizialismo, ma se non si riesce a chiarire ed affermare la propria estraneità ai fatti con una posizione netta si scredita ciò che si rappresenta. Dimissioni ora!”. Anche in questo caso crediamo che la cosa non finisca qui.

Emanuela Volcan

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