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Priolo, scioperano i penalisti, salta l’udienza del processo “Res Publica”

L’astensione dalle udienze degli avvocati, che hanno aderito alle tre giornate di protesta indetta dall’Unione delle camere penali per sensibilizzare le istituzioni sulla delicata situazione logistica in cui si svolgono le udienze al tribunale di Bari, ha indotto il tribunale penale, in composizione collegiale, a rinviare la prima udienza del processo, scaturito dall’operazione “Res Publica”, che vede imputati, tra gli altri, l’ex sindaco di Priolo, Antonello Rizza. Questi, assistito dall’avv. Domenico Mignosa, si è presentato ieri mattina in aula ma ha reso la propria adesione allo sciopero dei penalisti.

All’udienza di ieri mattina c’è stato solo il tempo di constatare il difetto di notifica nei confronti di alcuni imputati e l’intenzione di costituirsi parte civile sia da parte del comune di Priolo, con il patrocinio dell’avv. Paolo D’Orio, sia da parte di una società privata che ritiene di essere stata lesa in una delle vicende in cui si dipana il processo. A sostenere l’accusa è il pm Tommaso Pagano che entrerà nel vivo dell’istruttoria dibattimentale in occasione della prossima udienza, fissata per il 17 settembre.

Il procedimento penale, come si ricorderà, ha tratto origine dall’attività investigativa condotta tra il 2016 e lo scorso anno dai poliziotti del commissariato di Priolo in ordine a false attestazioni presentate dall’allora gestore della piscina comunale di Priolo Gargallo, al fine di ottenere contributi di gestione in misura superiore a quella spettante. Le prime fasi dell’indagine, quindi, hanno avuto ad oggetto l’accertamento delle ipotesi di reato segnalate (truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche e falsi in atto pubblico) e si sono svolte tramite attività di perquisizione e di acquisizione documentale.

A fronte della inidoneità della documentazione presentata dall’allora gestore della piscina comunale in ordine allo svolgimento della gara pubblica per la concessione della gestione dell’impianto sportivo, nell’agosto del 2016. E’ stata avviata attività di intercettazione telefonica e ambientale a carico, del funzionario dirigente del V Settore del Comune di Priolo; quanto appreso in base all’attività di intercettazione ha condotto all’ampliamento delle attività investigativa e all’acquisizione di documenti che riguardavano altre vicende che interessavano amministratori pubblici. Sono emerse, infatti, diverse vicende di rilevanza penale, ulteriori rispetto a quelle relative alla concessione ed alla gestione della piscina comunale, l’affidamento di piccoli appalti di lavori, servizi o forniture da parte dell’amministrazione comunale di Priolo, all’erogazione dei contributi per l’esercizio e la gestione del predetto impianto sportivo e alle irregolarità commesse nell’espletamento delle funzioni del Nucleo di valutazione dello stesso ente comunale.

 

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