Cassibile, 5 colpi di pistola contro l’auto di un uomo: non fu tentato omicidio
Avevano attinto con 5 colpi di pistola la vettura sulla quale viaggiava un uomo con cui poco prima avevano litigato. Ed erano finiti entrambi in carcere con l’accusa di tentato omicidio. Il gip del tribunale aretuseo, Giuseppe Tripi ha, però, derubricato il reato contestato a Francesco Campanella e Sebastiano Tanasi, posti, in stato di fermo di indiziati di delitto sabato sera perché coinvolti in una sparatoria. Il giudice ha dato ragione ai legali della difesa dei due indagati, riqualificando il reato in minaccia aggravata.
I due indagati, che hanno affidato la difesa rispettivamente agli avvocati Giorgio D’Angelo e Natale Vaccarisi, sono comparsi ieri mattina davanti al gip che ha disposto per Campanella la misura cautelare in carcere mentre a Tanasi ha concesso il beneficio degli arresti domiciliari. L’episodio oggetto della contestazione si è verificato nella tarda serata di sabato quando fra i due indagati e M. A., già noto agli ambienti giudiziari, era scaturito un diverbio per futili motivi. La vicenda ha avuto il suo epilogo a Cassibile davanti a una sala giochi, quando il malcapitato è salito in auto ed è stato affiancato da una moto che, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, era guidata da Tanasi, che è incensurato, mentre sul sellino posteriore sedeva Campanella. Quest’ultimo ha estratto una pistola e ha sparato 5 colpi contro la vettura. I proiettili hanno sforacchiato la portiera anteriore lato conducente, mentre il destinatario dei colpi, avendo notato la decisione di colui che sparava, si è disteso sul sedile lato passeggeri rimanendo, comunque illeso. I due in sella alla moto hanno tagliato la corda per poi presentarsi sul luogo dell’agguato dopo circa una mezzora come se nulla fosse stato.
Il malcapitato ha subito denunciato l’accaduto ai carabinieri della stazione di Cassibile, che, assieme alla testimonianza dell’uomo, hanno acquisito le immagini della videosorveglianza, installata lungo la via, riuscendo in tal modo a individuare i due aggressori e a fermarli su disposizione del pm Salvatore Grillo, che ieri mattina, in sede di udienza di convalida, ha insistito perché i due indagati rimanessero detenuti in carcere. In fase d’interrogatorio, Campanella ha ammesso in buona sostanza di avere sparato contro la vettura senza alcuna intenzione di attingere il rivale ma solo per fare spaventare. Peraltro, il suo gesto sarebbe stato istintivo perché ha notato che l’uomo si era abbassato nell’abitacolo nel tentativo di prendere qualcosa dal vano portaoggetti.